Il sistema di etichettatura nutrizionale “Nutrinform Battery”, alternativo al Nutriscore e il messo a punto dall’Italia, ha ricevuto il via libera dalla Commissione europea. Il nuovo sistema potra essere applicato nel nostro paese su base volontaria su tutti i cibi confezionati, fatta eccezione per quelli Dop e Igp che, in virtù delle loro carattistiche di eccellenza e di tipicità, sono stati esclusi dall’ambito di applicazione.
Il modello italiano, spiega in una nota Ivano Vacondio presidente di Federalimentare “costituisce una valida alternativa a sistemi ingannevoli e penalizzanti per la dieta mediterranea come il Nutriscore francese, di cui supera una serie di evidenti limitazioni”. Il Nutrinform Battery, prosegue Vacondio, “”non condiziona le scelte dei consumatori spingendoli all’acquisto di certi prodotti a discapito di altri, ma ha un approccio educativo. Attraverso i numeri esposti nelle caselle del Nutrinform e il simbolo grafico della batteria, i cittadini avranno la possibilità di capire facilmente sia la quantità di calorie e di nutrienti che assumono consumando un prodotto, sia l’incidenza di questi nutrienti sulla dieta quotidiana generale”. Rispetto a sistemi che si basano sulla valutazione dei singoli prodotti, il Nutrinform indica “la quantità di nutrienti e va maggiormente incontro alle diverse necessità delle persone rispetto all’improbabile giudizio complessivo sul prodotto compiuto dal Nutriscore, che non consente al consumatore di capire quanti zuccheri, sali o grassi contenga un alimento”.
Il Nutrinform Battery, che verrà progressivamente implementato in Italia nei prossimi mesi, entra ora a pieno titolo tra gli schemi di etichettatura fronte pacco analizzati dalla Commissione europea in vista di una possibile armonizzazione entro la fine del 2022.
Soddisfatto anche Luigi Scordamaglia, consigliere delegato di Filiera Italia,: “Ancora un passo avanti per la tutela delle nostre eccellenze, messe a rischio da un sistema che non premia i consumatori, ma solo l’interesse di poche multinazionali”. Il Nutriscore, secondo Filiera Italia, finirebbe per bocciare l’85% del valore del made in Italy, quello a denominazione di origine. “Non possiamo che applaudire alla valutazione della Commissione – prosegue in una nota – perché promuovendo l’etichetta a batteria premia un sistema volto a tutelare il consumatore e a promuovere una corretta educazione alimentare dove gli alimenti non vengono ‘promossi’ o ‘bocciati’ a seconda della presenza di un determinato ingrediente, ma sono valutati in un’ottica complessiva”. Particolare soddisfazione da parte di Filiera Italia per l’esclusione dal Nutrinform Battery, in virtù delle loro caratteristiche di eccellenza, dei prodotti Igp e Dop. “Anche Nestlé, ha condiviso la proposta, sin dal primo momento sostenuta da Filiera Italia, di escludere in ogni caso anche dal Nutriscore, sistema appoggiato dalla multinazionale, i prodotti Dop ed Igp che già rispondono ad altissimi standard di qualità e sicurezza e che hanno capitolati rigidi ed immodificabili nell’interesse dei consumatori”.