Nell’ultima bozza del decreto Semplificazioni, pensato dal governo per snellire la burocrazia nella delicata fase di ripartenza post-covid, c’è un passaggio che sembra fatto apposta per ostacolare i sindaci che si rifiutano di installare le antenne 5G nel loro territorio. Tutto, secondo quanto riporta Repubblica, sarebbe dovuto a una riformulazione della legge quadro del 2001 sulla protezione dalle esposizioni ai campi elettromagnetici.
Nel decreto, all’inizio del quarto titolo dedicato alle “Semplificazioni in materia di attività d’impresa, ambiente e green ecoonomy” il primo articolo è incentrato sulle reti e servizi di comunicazioni elettroniche.
Il comma “incriminato”
L’ultimo comma si riferisce proprio ai Comuni e alla possibilità di adottare regolamenti appositi sugli impianti di trasmissione del segnale. La proposta di modifica prevede che “i comuni possano adottare un regolamento per assicurare il corretto insediamento urbanistico e territoriale degli impianti e minimizzare l’esposizione della popolazione ai campi elettromagnetici con riferimento a siti sensibili individuati in modo specifico, con esclusione della possibilità di introdurre limitazioni alla localizzazione in aree generalizzate del territorio di stazioni radio base per reti di comunicazioni elettroniche di qualsiasi tipologia e, in ogni caso, di incidere, anche in via indiretta o mediante provvedimenti contingibili e urgenti, sui limiti di esposizione a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici, sui valori di attenzione e sugli obiettivi di qualità , riservati allo Stato”.
Sindaci con le mani legate
In altre parole, il sindaco può prendere dei provvedimenti per limitare l’esposizione dei cittadini a onde elettromagnetiche in siti particolarmente sensibili già individuati (come per esempio gli asili), ma non può vietare tourt court l’installazione di antenne 5G nel proprio territorio comunale. Una variazione che, se venisse approvata la bozza in questa forma, legherebbe le mani ai tanti sindaci che nell’ultimo anno hanno issato la bandiera del principio di prevenzione per vietare l’installazione del 5G nel loro comune, motivando la scelta con l’assenza di studi sugli effetti sulla salute umana, e sui risultati poco rassicuranti di alcuni studi sul 3G, come quello dell’Istituto Ramazzini.
Più facile avere le autorizzazioni paesaggistiche
Lo stesso articolo del decreto semplificazioni pone le basi per la “semplificazione delle procedure autorizzative inerenti gli interventi di scavo, installazione e manutenzione di reti in fibra e degli impianti radioelettrici di comunicazione”. Con, tra le altre cose, una riduzione dei tempi per le autorizzazioni paesaggistiche.