Animali in gabbia, Italia al 17° posto nella classifica europea

Conigli in gabbia

In Italia la quasi totalità di scrofe, conigli e quaglie, così come il 62% delle galline sono allevati ancora in gabbia ed è necessario agire il prima possibile per mettere fine a questa situazione. Il nostro paese, infatti, si posiziona al 17° posto della classifica stilata dalla Coalizione italiana End the Cage Age, costituita da Animal Equality, Animalisti italiani, CIWF, ENPA, Humane Society International Italia, LAV, Legambiente, Lega Nazionale del Cane e OIPA. Al primo posto c’è l’Austria che, invece, assicura il benessere alla quasi totalità degli animali. (continua dopo l’infografica che spiega la condizione dell’Italia)

 

Nell’Unione Europea galline, scrofe, conigli, quaglie, anatre e oche sono allevati, per la maggior parte, in gabbie che limitano molto seriamente la loro possibilità di muoversi, costringendoli a una vita misera e piena di sofferenze. Si tratta di una questione sempre più vicina alla sensibilità dei cittadini europei. L’anno scorso, a seguito della campagna di comunicazione associata all’Iniziativa dei Cittadini Europei End the Cage Age, più di un milione di persone ha firmato la richiesta di mettere fine all’era delle gabbie in UE. In Italia, le firme raccolte e autenticate dal Ministero dell’Interno sono oltre 90.000.

I ministri competenti per un’eventuale transizione a sistemi senza gabbie sono il ministro delle Politiche Agricole, Teresa Bellanova, e il ministro della Salute, Roberto Speranza per questo la coalizione chiede loro di impegnarsi pubblicamente e concretamente a dismettere gradualmente le gabbie nel nostro Paese. Il ministro Speranza ha già dichiarato la propria disponibilità ad aprire un dialogo sulla transizione a sistemi senza gabbia per le scrofe, mentre finora nessun segnale di apertura al dialogo è stato ricevuto dalle associazioni da parte del Ministro Bellanova.

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“La dismissione delle gabbie dagli allevamenti è urgente perché risponde a una sempre più pressante istanza etica di milioni di cittadini europei ed è coerente con la rinnovata e crescente attenzione anche a livello europeo per il benessere animale e la sostenibilità, così come tracciato nel Green Deal”, hanno dichiarato le associazioni, che aggiungono: “Far uscire dall’invisibilità le sofferenze di decine di milioni di animali è un dovere etico di ogni Paese civile e democratico e ci auguriamo che i nostri Ministri avviino al più presto il dibattito pubblico per una transizione verso sistemi senza gabbie, per far sì che l’Italia non resti indietro in questa battaglia di civiltà in difesa degli animali, ma divenga rapidamente tra i Paesi europei all’avanguardia”.