Caro Salvagente, ho appena ricevuto la bolletta vai mail con l’addebito del costo – 65 euro- di cessazione del servizio Wind Tre. Quando un paio di mesi fa ho cambiato residenza (stesso comune poche centinaia di metri) ho mantenuto l’operatore Wind Tre che al telefono mi aveva assicurato che non avrei dovuto sobbarcarmi nessun costo di cessazione.
Che cosa devo fare? Pagare? Cominciare a telefonare? Recuperare la registrazione delle telefonate, se ci sono nel loro archivio? A questo punto, tanto valeva cambiare.
Marta Da Prat
Cara Marta, sulla chiarezza (o meglio sulla mancanza di chiarezza) delle comunicazioni tra
clienti e compagnie si basa una parte importante del mercato della telefonia, purtroppo. E Wind Tre non fa certo eccezione, anzi.
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Per entrare nel dettaglio della sua vicenda, abbiamo chiesto a Valentina Masciari, responsabile utenze dell’associazione dei consumatori Konsumer Italia, di avere dei chiarimenti. Ecco cosa ci ha risposto.
Si tratta, purtroppo, dei costi tecnici di cessazione del contratto di rete fissa, previsti dall’Agcom e quindi dovuti. Sono costi, applicati da tutti gli operatori e sostenuti per la chiusura della linea, che vanno a coprire i costi tecnici – amministrativi per poter cedere il cliente ad altro operatore o per disattivare la linea stessa.
Quindi non è un costo per recesso anticipato e va pagato anche dopo aver superato il vincolo contrattuale. Il costo lo fissa l’operatore ma l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, ha il compito di valutarne la congruenza; cambia in base all’operatore, cambia a seconda che si chiuda il contratto chiedendo la portabilità verso altro gestore o la cessazione della linea e oscilla da 35 a 75 euro, in base al caso concreto, per quanto sopra esposto.
La signora Marta, dovrà quindi pagare la somma richiesta da Wind, ed il fatto di aver mantenuto lo stesso operatore con il nuovo contratto, non la esonera.