“Il governo inglese è stato costretto ad abbandonare l’app centralizzata di tracciamento del coronavirus dopo tre mesi di elaborazione e milioni di sterline spese in tecnologia che gli esperti avevano ripetutamente avvertito che non avrebbe funzionato”. Sono dure le parole del Guardian che racconta come Matt Hancock, Segretario di Stato per la salute e gli affari sociali, abbia affermato che il servizio sanitario nazionale passerà a un’alternativa progettata dalle società tecnologiche statunitensi Apple e Google, entro pochi mesi (probabilmente in autunno). L’idea alla base dell’app Nhs, praticamente la stessa della app italiana Immuni, era quella di poter rintracciare chiunque con cui una persona con sintomi di coronavirus fosse entrata in stretto contatto, tramite il Bluetooth su uno smartphone, e avvertirlo di mettersi in auto-isolamento.
L’ammissione
Nonostante settimane di lavoro, i funzionari hanno ammesso giovedì che l’app Nhs ha riconosciuto solo il 4% dei telefoni Apple e il 75% dei dispositivi Google Android durante i test sull’isola di Wight. “Ciò è dovuto – spiega il Guardian – al fatto che il design del sistema operativo iPhone di Apple è tale che le app entrano rapidamente in modalità sleep quando non vengono utilizzate e non possono essere attivate dal Bluetooth”. I funzionari hanno negato che l’alternativa Apple-Google fosse in fase di valutazione, anche se è stato rivelato che in effetti i lavori sarebbero stati in corso per valutarla dal 6 maggio.
Le parole di Google
Hancock ha provato a dare la colpa del fallimento su Apple, dicendo: “Così com’è, la nostra app non funzionerà perché Apple non cambierà il suo sistema, ma la nostra può misurare la distanza e la loro l’app non può farlo abbastanza bene da uno standard di cui siamo soddisfatti”. Apple non ha immediatamente commentato, mentre Google ha dichiarato: “Accogliamo con favore l’annuncio del governo britannico di oggi. Abbiamo sviluppato con Apple un’Api (insieme di interfacce di programmazione delle applicazioni, ndr) di notifica dell’esposizione sulla base della consultazione con esperti di salute pubblica in tutto il mondo, incluso nel Regno Unito, per garantire che i nostri sforzi siano utili alle autorità mentre costruiscono le proprie app per limitare la diffusione di Covid-19, mentre garantire la privacy e la sicurezza sono fondamentali per la progettazione”.
La differenza con Immuni
Fortunatamente, l’Italia, così come la Germania, ha lanciato la propria app a livello nazionale in base al modello Google-Apple. Dunque, gli aggiornamenti resi disponibili per gli ultimi modelli di iPhone e per altri smartphone android, hanno scongiurato che Immuni, già partita con pochi download, no fosse anche resa inutile dal difetto dell’analoga inglese.