Dentix, Federconsumatori: “Ecco come bloccare i finanziamenti”

Sono alcune migliaia, secondo la Federconsumatori, i pazienti rimasti senza cure ma con le rate da saldare dopo che la catena odontoiatrica Dentix Italia – 57 cliniche lungo la Penisola – ha chiuso i battenti dopo l’emergenza Covid-19. E se in Spagna, secondo le notizie della stampa, la casa madre ha presentato un’istanza di pre-fallimento, in Italia l’azienda non ha ancora comunicato nulla di ufficiale, solo uno scarno comunicato sul sito per dire che “Stiamo valutando attentamente cosa è meglio fare” a firma del fondatore Angel Lorenzo Muriel. Nel frattempo saracinesche abbassate e telefoni muti. E in tanti, dopo la notizia che abbiamo pubblicato, ci hanno chiamato e scritto per chiedere cosa si può fare per bloccare il finanziamento.

Come rescindere il contratto di finanziamento

Fabrizio Ghidini è il responsabile del dipartimento Salute della Federconsumatori, l’associaizone che, insieme all’Andi, l’Associazione nazionale dentisti italiani, ha denunciato il caso Dentix e ha offerto assistenza ai pazienti: “I pazienti che hanno in essere un finanziamento devono, attraverso una lettera, rescindere il contratto di finaziamento collegato a quello principale, ovvero il contratto di cura tra paziente e Dentix che è venuto meno visto che i centri della catena non hanno riaperto i battenti. La lettera va inviata alla finanziaria (Cofidis e Deutsche bank, sembrano essere le principali con le quali la catena lavora) e alla stessa Dentix: nei nostri sportelli i pazienti possono trovare tutte le indicazioni”.

Un secondo aspetto grave della situazione che si è creata, spiega ancora Ghidini, “è il recupero delle cartelle cliniche per poter altrove magari continuare le cure necessarie”.

L’incontro con il ministro Speranza

Federconsumatori e Andi hanno chiesto un incontro con il ministro della Salute Roberto  Speranza perché, spiega Ghidini, “i fallimenti delle catene odontoiatriche cosiddette ‘low cost’ sono ricorrenti e occorre trovare delle soluzioni per chi rimane vittima del crac“. Al ministro però l’associazione chiederà “che la sanità pubblica investa molto di più nelle cure odontoiatriche che restano appannaggio del settore privato”.