Come realizzare in casa un compost per il proprio giardino

Chi non vorrebbe avere sempre un giardino rigoglioso? Per riuscirci, oltre al pollice verde ci aiutano i fertilizzanti. Meglio se naturali, rispettosi della natura.
Per essere davvero “green”, allora, vediamo come realizzare in casa sia la compostiera che il compost, ovvero il concime organico per le nostre piante.

FACCIAMOCI LA COMPOSTIERA

COSA OCCORRE

un bidone di plastica
un trapano
argilla espansa in palline
rete in plastica a maglie fini
zanzariera in tessuto
fil di ferro ricoperto
torba
lombrichi
un sottovaso

Per la compostiera fai-da-te occorrono: un bidone di plastica (come quelli per la biancheria sporca, per l’immondizia o per le foglie secche da giardino), un trapano, argilla espansa in palline, della rete in plastica a maglie fini, della zanzariera in tessuto (a misura del bidone scelto), fil di ferro ricoperto, torba e lombrichi, un sottovaso.
Ed eccoci al procedimento. Il bidone va forato sui lati e sul fondo in maniera regolare per permettere una buona ventilazione. I fori (dai 3 ai 100 mm per quelli sul fondo) sono necessari per la traspirazione che favorisce la formazione del compost.
Per foderare l’interno si utilizza prima la zanzariera e poi la rete di plastica a maglie fini, da fissare con il fil di ferro attraverso i fori. Infine, per preparare il fondo si deve posizionare una retina, fissarla, e riempire con le palline di argilla espansa (o con ghiaia) per circa 10 cm (impediranno al compost di marcire); l’operazione va ripetuta posizionando al di sopra un altro disco di retina, da fissare e da ricoprire con uno strato di torba alto circa 10 cm e con i lombrichi che digeriranno il materiale organico.
Mettete il sottovaso sotto la compostiera con dei rialzi in modo tale che resti dello spazio per far defluire il percolato nel sottovaso che ogni tanto andrà svuotato.
Il contenitore deve avere un coperchio per evitare che entri la luce e il compost si secchi. Inoltre, la compostiera va sistemata in un luogo fresco e al riparo dal vento.
Ora possiamo cominciare a buttare all’interno i rifiuti organici; dopo aver raggiunto una certa quantità copriamo con terra e foglie per evitare la formazione di cattivi odori. In ultimo ricordiamoci di mescolare ogni tanto la sostanza nella compostiera per favorire l’ossigenazione.

I LOMBRICHI

I lombrichi sono fondamentali nel compostaggio (o “vermicompost”) perché trasformano la sostanza organica e minerale in fertile compost o humus (di norma, dopo 8 mesi si ottiene un terriccio morbido e spugnoso pronto per l’uso). Se non si dispone di un terreno con vermi, questi si possono acquistare nei negozi che vendono esche vive oppure su internet. Alcune varietà sono allevate e vendute appositamente per il compost: il lombrico decompositore per antonomasia è l’eisenia foetida, (lombrico rosso californiano) lungo circa 4 cm e particolarmente vorace e dalla veloce riproduzione; il suo habitat ideale è lo stallatico maturo.
In alternativa si possono scegliere gli eisenia hortensis, i vermi europei. Si può cominciare con una cinquantina di esemplari.
Per nutrirli serviranno paglia, erba secca, scarti di frutta e verdura, cereali, il contenuto di bustine di tè usate, gusci d’uovo, fondi di caffè, bucce, strisce di carta e cartone (prima ammorbidite in acqua per mezz’ora).
Ma niente foglie di eucalipto che fungono da insetticida e agrumi che per i vermi sono tossici. Il cibo va dosato in piccole quantità (troppo cibo marcisce prima che i vermi lo consumino) da dare circa una volta alla settimana.

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