Il Decreto del presidente del Consiglio (Dpcm) che entra in vigore dal 4 maggio introduce dei cambiamenti anche per quanto riguarda i bambini. Approfittiamo delle novità per chiarire meglio anche altre attività che erano già permesse, ma che a causa della comunicazione confusionaria delle scorse settimane, sono rimaste ignote ai più.
Attività fisica e motoria
Innanzi tutto, dal primo lunedì di maggio, i bambini potranno tornare a fare attività fisica (che comporta uno sforzo fisico più intenso, come la corsa o motoria (che include la semplice camminata) senza più restrizioni legate alla prossimità della propria abitazione. “È consentito – riporta il decreto – svolgere individualmente, ovvero con accompagnatore per i minori o le persone non completamente autosufficienti, attività sportiva o attività motoria, purché comunque nel rispetto della distanza interpersonale di sicurezza di almeno 2 metri per l’attività sportiva e di almeno 1 metro per ogni altra attività”.
Parchi aperti, aree bimbi no
Anche i parchi verranno aperti, a condizione che le misure di distanziamento possano essere garantite (e questo probabilmente spingerà i sindaci a chiudere per lo meno i parchi non recintanti o troppo grandi per essere adeguatamente vigilati), ma le aree attrezzate per il gioco dei bambini rimangono chiuse. In ogni caso, “non è consentito svolgere attività ludica o ricreativa all’aperto”. Dunque, camminare con il figlio, sì, giocare a nascondino no. Alcuni aspetti relativi all’attività fisica e motoria rimangono vaghi o vengono omessi. Abolito l’obbligo di rimanere vicino casa, non è chiaro se l’attività fisica debba essere comunque svolta all’interno dell’area comunale, o possa essere fatta anche in comuni limitrofi (visto che i nuovi divieti geografici pongono come limiti da non valicare la regione). Inoltre, non è chiaro se verrà consentito prendere un mezzo per recarsi a fare attività motoria o fisica in un parco più distante da casa propria. In questi due casi si apre la strada alla libera interpretazione degli agenti e dei vigili, che come abbiamo raccontato, porta spesso a multe molto salate.
Obbligo di mascherina, non per gli under 6
Passando all’obbligo della mascherina, se per gli adulti diventa obbligatoria nei “luoghi confinati aperti al pubblico, inclusi i mezzi di trasporto, e dove non sia possibile far rispettare le misure di distanziamento minimo”, ma l’obbligo non vale per i bambini al di sotto dei 6 anni d’età.
Lasciarli dai nonni? già permesso
Come scrivevamo sopra, alcune attività relative alla presenza di minori sono già permesse oggi, anche se una comunicazione contraddittoria le ha rese poco conosciute (ricordiamo ad esempio il premier che smentisce a distanza di poche ore il Viminale sulla possibilità di uscire con i figli per fare attività motoria sotto casa). Vediamole a partire dalle Faq pubblicate sul sito di Palazzo Chigi. Spostarsi per accompagnare i propri figli dai nonni o per andarli a riprendere all’inizio o al termine della giornata di lavoro è possibile. “Ciò è ammesso solo in caso di estrema necessità, se entrambi i genitori sono impossibilitati a tenere i figli con sé per ragioni di forza maggiore. In tale caso i genitori possono accompagnare i bambini dai nonni, percorrendo il tragitto strettamente necessario per raggiungerli e recarsi sul luogo di lavoro, oppure per andare a riprendere i bambini al ritorno. Ma si sottolinea che ciò è fortemente sconsigliato” scrive il Governo.
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Le regole per gli spostamenti in macchina
Anche spostarsi in macchina con i figli è consentito. “Le auto possono essere utilizzate da più passeggeri solo se si rispetta la distanza minima di un metro. Non è possibile andare in due in moto, non essendo possibile la distanza minima di un metro. Questi limiti non valgono se i mezzi sono utilizzati solo da persone conviventi”.