Multe fino a 3mila euro per chi non rispetta i divieti. Ma no confisca del veicolo

Il Consiglio dei ministri ha approvato un decreto che introduce nuove misure per contrastare la diffusione dei contagi da Covid-19: multe “salate” da euro 400 a euro 3.000 per chi non rispetta le regole previste per l’emergenza sanitaria e dunque per evitare al massimo gli spostamenti; carcere da 1 a 5 anni per chi viola l’obbligo di quarantena; le regioni potranno varare ordinanze più restrittive rispetto ai provvedimenti varati dal govenro. Sono questi i principali punti del nuovo decreto approvato oggi, martedì 24 marzo, dal governo. “Questo decreto – ha spiegato il presidente del Consiglio Giuseppe Conte in conferenza stampa, riordina la disciplina degli interventi che abbiamo approvato in queste settimane”.

Le misure potranno, si legge nel decreto, “sono reiterabili e modificabili fino al 31 luglio 2020”, ma questo non significa come ha precisato Conte che saranno estese fino a quella data, né che ci sono proroghe alla chiusura di locali ed esercizi commerciali.

“I Governatori – ha annunciato – possono adottare misure più restrittive. Ma rimane al Governo la funzione di coordinamento”.

Rispondendo a una domanda sulle nuove sanzioni, il premier Conte ha aggiunto: “Se la  violazione verrà compiuta con un veicolo, auto e moto, la sanzione viene aumentata fino a un terzo ma non ci sarà fermo amministrativo“.

“Le filiere agroalimentari non subiranno interruzioni – ha ancora spiegato il presidente del Consiglio – così come saranno assicurati i rifornimenti di carburanti”

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Il premier ha anche precisato che il ministro dei Trasporti De Micheli lavorerà a un accordo per un piano di apertura degli impianti di rifornimento in tutta italia per assicurare rifornimenti. Una precisazione importante dopo che sigle sindacali dei gestori degli impianti, Faib Confesercenti – Fegica Cisl – Figisc/Anisa Confcommercio, hanno annunciato, a partire dalla notte del 25 marzo, la chiusura degli oltre 400 impianti sulla rete autostradale per chiedere al governo maggiore attenzione al comparto.