Dal lunedi al venerdì nei supermercati – di medie, grandi superfici e anche quelli ubicati al di fuori dei centri commerciali – potranno essere acquistati tranquillamente pennarelli, quaderni ma anche vestiti, prodotti per bricolage e ogni altra sorta di bene, mentre nel weekend no, visto che la vendita viene ristretta ai prodotti “farmaceutici, parafarmaceutici e di generi alimentari”.
Lo prevede una circolare interpretativa al Dpcm 11 marzo 2020 emanata il 14 marzo dal ministero degli Interni (SCARICA QUI L’ORIGINALE) che fa chiarezza su quali strutture di vendita possono essere aperte durante il weekend e quali prodotti vendere. Il tutto ovviamente per ridurre al massimo l’esposizione al contagio ed evitare il più possibile assembramenti anche lungo le corsie dei negozi.
Partiamo però da cosa prevede il Dpcm dell’11 marzo 2020.
Nei weekend cosa non si può vendere nei grandi supermercati e in quelli prensenti nei centri commerciali
La domanda è: nelle giornate festive e prefestive, sono chiuse le medie e grandi strutture di vendita e gli esercizi commerciali presenti all’interno dei centri commerciali e dei mercati? Risponde direttamente il governo in una delle Faq pubblicate: “Sì. Le medie e grandi strutture di vendita, nonché gli esercizi commerciali presenti all’interno dei centri commerciali e i mercati sono chiusi nelle giornate festive e prefestive, ad esclusione delle farmacie, parafarmacie e punti vendita di generi alimentari, purché sia consentito l’accesso alle sole predette attività. Pertanto, i supermercati presenti nei centri commerciali possono aprire nelle giornate festive e prefestive limitatamente alle aree di vendita di prodotti farmaceutici, parafarmaceutici e di generi alimentari. Mentre, per quanto riguarda i mercati, sia all’aperto sia coperti, in essi può essere svolta soltanto l’attività di vendita di generi alimentari. Deve essere in ogni caso garantita la distanza interpersonale di 1 metro, anche attraverso la modulazione dell’orario di apertura. Resta vietata ogni forma di assembramento”.
Disagi e “casse bloccate” ai pennarelli
La competenza sulle grandi superfici di vendita è delle Regioni e in questo momento non tutte sembrano aver recepito o dato indicazioni univoche sul proprio territorio. Il risultato? Segnalazioni di lettori che non hanno potuto acquistare dei guanti per il bricolage, di consumatori sui social che postano foto di corsie della cancelleria messe al bando e via elencando. Servirebbe da parte delle autorità una maggiore informazione onde evitare banali e controproducenti divieti in un periodo davvero complicato per tutti. Specie per i più piccoli alle prese con la scuola “da casa”.
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