A chi non è mai capitato di sentirsi disorientato nel tentativo di decifrare termini, lettere e sigle applicate sulle etichette di un capo d’abbigliamento? O di notare qualcosa di strano senza tuttavia essere in grado di capire esattamente cosa? Pe chiarirci le idee ci viene in soccorso un utile guida messa a punto da Unioncamere e ministero dello Sviluppo Economico che si può scaricare cliccando qui
La guida spiega in apertura che ad oggi è obbligatorio indicare la composizione di un capo d’abbigliamento e chiunque può segnalare eventuali inadempienze al ministero. Solo le etichette – si legge – che comunicano ai consumatori informazioni chiare e veritiere contribuiscono a dare ai nostri acquisti un valore aggiunto che è garanzia di qualità, autenticità e trasparenza.
La guida continua – dopo aver indicato le caratteristiche dell’etichetta – a mostrare esempi di etichetta corretta e non. Ad esempio, sapevate che le fibre vanno indicate in percentuale in ordine decrescente? E che non sono ammesse abbreviazioni o sigle? E che è obbligatorio usare la lingua italiana?
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