L’intento, quello di salvare le piccole librerie dall’estinzione, è nobile, le misure approvate dal Senato, però dividono. Soprattutto quella che impone come tetto massimo di sconto da applicare ai libri il 5% invece dell’attuale 15%, pensata per limitare lo strapotere delle grandi catene di distribuzione come Amazon o Feltrinelli nei confronti delle piccole librerie. La legge per la promozione e il sostegno alla lettura è stata approvata con “grande soddisfazione” dal senatore Pd Francesco Verducci, vicepresidente della commissione cultura del Senato e relatore del disegno di legge, che l’ha presentata alla stampa insieme al ministro der i beni culturali Dario Franceschini.
Gli sconti e le promozioni
Entrando nello specifico, la legge approvata prevede un piano nazionale d’Azione per la promozione della lettura con un Fondo di 4 milioni e 350mila euro annui a partire dal 2020. Come detto, nelle librerie, store online, grande distribuzione, lo sconto ordinario massimo passa dal 15% al 5%, pur rimanendo il 15% per i libri scolastici. I punti vendita possono organizzare promozioni, una volta l’anno, con il limite di sconto del 15% mentre oggi le promozioni sono rimesse solo agli editori. Per le promozioni, gli editori hanno la possibilità di uno sconto massimo del 20%, non più del 25%.
La Capitale italiana del libro
Inoltre, dal 2020 il Consiglio dei ministri assegna annualmente ad una città italiana il titolo di ‘Capitale italiana del Libro’ sulla base dei progetti presentati. Arriva la carta elettronica di importo nominale pari a 100 euro, per i nuclei familiari svantaggiati. Nasce l’albo delle librerie di qualità .
“Così si sfavorisce il lettore”
Come riporta l’Ansa, i parere sono discordi. Se per Cristina Giussani, presidente di Sil, il Sindacato italiano librai Confesercenti, “Con l’approvazione definitiva del DDL Lettura, finalmente la nostra filiera italiana del libro viene dotata di un impianto normativo che ci allinea ai migliori standard europei”, il presidente dell’Associazione Italiana Editori, Ricardo Franco Levi, ribatte: “Con questa legge a perdere saranno i lettori”