L’80% degli ultratrentenni ha un disturbo gengivale nel mondo. E basta non lavarsi i denti per 24 ore per subire i primi effetti negativi. A dirlo, in un articolo di QuotidianoSanita.it, è Ugo Covani, Direttore dell’Istituto Stomatologico Toscano: “I primi processi di calcificazione avvengono in 24 ore, quindi non dovrebbero mai passare più di 24 ore senza aver disgregato i batteri presenti in bocca. Dobbiamo eliminare quel substrato dove possano precipitare i sali di calcio, che creano le premesse per la formazione del tartaro e per la strutturazione di questi batteri che cominciano poi a innescare la gran parte delle patologie parodontali. In altri termini, bastano 24 ore senza lavarsi i denti per mettere a rischio la propria salute orale. In Italia non vi è ancora sufficiente attenzione per questo aspetto. Per colmare questa scarsa informazione serve prevenzione ed educazione verso i più giovani”.
Meglio lavarli anche dal punto di vista sistemico
In genere, i primi segnali di disturbi si possono identificare con gonfiore o rossore alle gengive, perdita di sangue quando ci si lava i denti e impressione di denti più lunghi, dovuta al ritirarsi delle gengive. Annamaria Genovesi, professore straordinario Università Guglielmo Marconi di Roma e responsabile del Servizio di igiene e prevenzione orale dell’Istituto stomatologico toscano, consiglia: “Per una cura orale di base è opportuno recarsi dal dentista e/o dell’igienista dentale due volte all’anno. Inoltre, sarebbe auspicabile lavarsi i denti almeno due volte al giorno. Come riscontrato dai professionisti del settore, l’igiene interdentale pulisce l’85% del cavo orale, mentre il semplice spazzolino solo il 60%. Un’infezione del cavo orale può voler dire aggravamento di malattie sistemiche, anche letali. Numerosi studi certificano l’importanza dell’igiene orale per tutto l’organismo: ne trae beneficio il cuore, protegge dal diabete e dall’obesità, oltre che naturalmente da patologie come carie, gengiviti, parodontiti, perdita dei denti, di cui soffrono circa 23 milioni di italiani”. Va ricordato, infine, che la grande maggioranza delle patologie odontoiatriche sono infettive.