in Gran Bretagna, il consumo di zucchero nelle bevande è diminuito di oltre un cucchiaino per persona ogni giorno grazie alla sugar tax, secondo uno studio della prestigiosa università di Oxford. In termini percentuali, dal 2015 lo zucchero contenuto nelle bevande analcoliche vendute nel Regno Unito è diminuito del 30%, equivalente a una riduzione giornaliera di 4,6 g per persona.
Come funziona la tassa
La tassa introdotta nel paese nel 2018 fa prevede un prelievo di 28 centesimi per litro sulle bevande contenenti più di 8 g di zucchero per 100 ml e di 21 per litro sulle bevande contenenti tra 5 g e 8 g per 100 ml. Come scrive Daily Mail, la tassa, annunciata dal governo di David Cameron nel 2016 e introdotta da Theresa May nel 2018, ha visto molte aziende ridurre la quantità di zucchero nelle loro bevande per evitare il prelievo. “I ricercatori hanno affermato che il 73% della riduzione è stato guidato da questa “riformulazione” o dall’introduzione di nuove bevande a basso contenuto di zucchero e che il 27% è dovuto a cambiamenti nel comportamento di acquisto” scrive il quotidiano britannico.
Lo studio
I ricercatori hanno valutato lo zucchero in bevande gassate, zucca, succo di frutta, bevande energetiche, bevande sportive e acqua in bottiglia in vendita a Tesco, Sainsbury’s e Asda dal 2015 al 2018. Hanno combinato questo con i dati sulle vendite del settore dello stesso periodo per calcolare lo zucchero totale venduto nelle bevande analcoliche. È stato riscontrato che le più grandi società di bevande analcoliche hanno risposto al prelievo, con otto delle prime dieci società che hanno ridotto lo zucchero nei loro prodotti del 15% o più.
Gli accordi volontari non funzionano
La Coca-Cola ha ridotto del 17% il contenuto di zucchero totale delle sue bevande spingendo le vendite dei suoi marchi “Diet” e “Zero”. Gli esperti hanno accolto con favore il successo del prelievo sulle bevande analcoliche, ma hanno affermato che il cibo non ha visto la stessa riduzione del contenuto di zucchero. Probabilmente la differenza è dovuta al fatto che lo zucchero nei cereali e negli snack è soggetto a un accordo volontario con l’industria, invece che a un obbligo. In Italia, la sugar tax partirà dal 1° ottobre 2020: la Legge di Bilancio 2020 ha definito in 10 centesimo per litro, la tassa.