L’avremo detto o sentito ripetere mille volte: “Sta per cambiare il tempo, lo sento dai dolori”. Che si tratti di dolori articolari o di mal di testa, l’uomo è convinto che spesso siano legati a episodi climatologici. A ben vedere, però, non si tratta di una credenza popolare poco scientifica, come si potrebbe ritenere.
Già uno studio del 2011 studio pubblicato sulla rivista Internal Medicine dimostrava che si tratta di qualcosa di verificato scienticamente: i ricercatori hanno chiesto ai pazienti con emicrania di tenere un diario del mal di testa per un anno. Dopo aver confrontato questi diari con i cambiamenti della pressione barometrica rilevati nella vicina stazione meteorologica, hanno trovato una correlazione diretta tra pressione atmosferica inferiore e insorgenza e durata dell’emicrania. Il loro rapporto ha concluso che “il cambiamento della pressione barometrica può essere uno dei fattori esacerbanti dell’emicrania”.
In un’intervista al New York Times, il dottor Matthew Fink, neurologo capo presso il New York-Presbyterian Hospital / Weill Cornell Medical Center, aveva anche ipotizzato una spiegazione: una bassa pressione barometrica può causare mal di testa o emicranie creando una differenza di pressione tra l’atmosfera e i seni pieni d’aria. Il problema si aggrava quando i seni sono congestionati o bloccati per qualsiasi motivo.
Ma non solo l’emicrania può essere associata a un cambiamento del tempo. Troverebbe conferma anche il collegamento tra dolori osteoarticolari con il mutamento della pressione atmosferica, almeno secondo i ricercatori del Tufts-New England Medical Center di Boston che in uno studio del 2007 hanno esaminato 200 pazienti con osteoartrosi del ginocchio e hanno trovato, per l’appunto, un collegamento con pressione e temperatura ambiente e la gravità del dolore al ginocchio. Non è chiaro il motivo per cui un barometro in caduta libera esacerberebbe i dolori articolari e l’artrite, ma il legame causa-effetto è tutt’altro che una vuota credenza popolare.
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