Con l’arrivo del nuovo anno e la messa in pagamento del primo rateo di pensione, molti pensionati hanno avuto un’amara sorpresa. Sull’importo liquidato era stato trattenuto un importo variabile a debito “da rinnovo”. Tanti non se ne sono neanche ancora accorti in quanto, riscuotendo la pensione in banca, non hanno ancora preso visione dell’importo messogli in pagamento dall’Inps. Purtroppo, come spesso accade in questi casi, giornali e tv , pur solitamente attenti alle notizie, non hanno dato alcuna informazione all’utenza. Ancora più grave neppure l’Inps non ha informato i propri pensionati anche se avrebbe potuto tempestivamente inviare agli interessati una lettera informativa e di scuse.
Dal momento che non si parla di spiccioli è doveroso spiegare l’accaduto, sperando quantomeno di tranquillizzare il maggior numero possibile di interessati. Si tratta di un errore, a detta degli addetti allo sportello dell’Istituto, di cui non è stato ancora possibile quantificare con esattezza il numero di trattamenti di pensione coinvolti e che potrebbe essersi manifestato in tutto il Paese.
Su “alcune” pensioni ci sono dei conguagli a debito da rinnovo variabili da 40 a 80 euro circa. La trattenuta sarà effettuata nei mesi di gennaio e febbraio 2020. Si tratta però di conguagli “non dovuti” e le Sedi stanno aspettando istruzioni dalla Direzione Generale su come effettuare il rimborso delle trattenute indebitamente prelevate dalle pensioni. La restituzione avverrà “probabilmente” nei mesi di marzo o aprile 2020. I pensionati non devono presentare alcuna richiesta specifica all’Inps.
Sbagliare è possibile e persino scusabile ma in questo caso si parla di somme necessarie e in molti casi appena sufficienti per vivere. Quanto sarebbe costato darne immediato avviso magari sugli organi di informazione se non con una lettera personale o online?