La Cargill invade il mondo con la sua EverSweet, la stevia Ogm

DEFORESTAZIONE

La Cargill, una delle multinazionali agroalimentari più potenti al mondo, fa sul serio. E come annunciato ha iniziato questa settimana la produzione di EverSweet, lo stevia Ogm. Lo stabilimento, appena entrato in funzione, è quello di Blair, in Nebraska che, hanno dichiarato fonti aziendali “produrrà abbastanza EverSweet per addolcire molti milioni di bottiglie / lattine di bibite o porzioni di yogurt ogni mese”.
La Cargill non è nuova nel mercato del transgenico, anzi, la multinazionale importa dal Brasile tonnellate di soia Ogm che, tra l’altro, trasforma in mangimi, ma il nuovo processo, che prevede l’uso di lievito geneticamente modificato per convertire le molecole di zucchero in una sostanza che imita il gusto della stevia, sta facendo discutere in tutto il mondo.
Negli Stati Uniti, tanto per cominciare, dove il big degli Ogm dichiara la EverSweet come “non artificiale” e “sostenibile” e dove si è alzata la protesta del gruppo ambientalista dell’ex deputato Henry Waxman che la ha definita come la “peggior azienda del mondo” nel 2019 per (tra le altre cose) la sua “ripetuta insistenza nel ostacolare il progresso globale sulla sostenibilità”.

L’ex deputato ha spiegato: “Durante i miei 40 anni di carriera al Congresso, ho visto una serie di aziende impegnate in pratiche abusive. Ho visto in prima persona l’impatto dannoso delle imprese che non portano la loro etica al lavoro. Ma Cargill si distingue”.
Nella strategia di Cargill, spiega l’Us right to know, una no profit statunitense ambientalista, Eversweet è “sostenibile” perché sposta la produzione fuori terra. Ma non è così, attaccano da UsRight; il nuovo “impianto di fermentazione” da $ 50 milioni dell’azienda, situato nel cuore della zona del mais Ogm Roundup Ready, dipenderà da quelle colture irrorate con pesticidi – o da qualche altra fonte di zucchero coltivata sulla terra – per alimentare il lievito nelle sue vasche e produrre EverSweet.
Ma non è solo in terra nordamericana che Cargill e la sua stevia Ogm fanno paura. Gli agricoltori di paesi come il Paraguay che coltivano in modo sostenibile la stevia da generazioni e si guadagnano da vivere con i loro raccolti, rischiano di perdere tutto. Il World Economic Forum ha osservato in un sondaggio sui principali rischi globali che “l’invenzione di alternative sintetiche a basso costo alle esportazioni agricole di alto valore… potrebbe improvvisamente destabilizzare le economie vulnerabili rimuovendo una fonte di reddito su cui fanno affidamento gli agricoltori”. Esattamente quello che potrebbe accadere con il prodotto transgenico della Cargill.