Prestiti, Arbitro bancario: “Con estinzione anticipata, obbligo di restituire costi”

Dopo la sentenza della Corte di giustizia europea e il pronunciamento della Banca d’Italia, ora anche l’Arbitro bancario finanziario ha confermato che, in caso di estinzione anticipata di un prestito successiva al maggio 2010, il consumatore ha diritto al rimborso di ogni costo sostenuto per il periodo residuo del prestito.

E se gli istituti finanziari sembrano restii ad adeguarsi alle nuove regole, le associazioni si mobilitano – Movimento consumatori ha attivato on line lo  Sportello prestiti – estinzione anticipatae un numero telefonico dedicato 011-5611414 – mentre il Cncu, il Consiglio nazionale consumatori e utenti del ministero dello Sviluppo economico, ha annunciato di lavorare a una proposta di legge per “limitare i costi in capo al consumatore in tutti i casi in cui i prestiti siano garantiti da una busta paga o da una pensione” ovvero i finanziamenti “coperti” da cessione del quinto.

La sentenza dell’Arbitro bancario

Il Collegio di Coordinamento dell’Arbitro bancario finanziario (Abf), con la decisione n. 2625 dell’11 dicembre 2019, ha riconosciuto l’immediata applicabilità dei principi espressi dalla Corte di giustizia europea con la sentenzaLexitor” confermando il diritto dei consumatori, in caso di estinzione anticipata di un finanziamento successiva al maggio 2010, al rimborso di ogni costo sostenuto per il periodo residuo del prestito.  Secondo il Collegio di Coordinamento “A seguito della sentenza 11 settembre 2019 della Corte di giustizia europea, immediatamente applicabile anche ai ricorsi non ancora decisi, l’art.125 sexies TUB deve essere interpretato nel senso che, in caso di estinzione anticipata del finanziamento, il consumatore ha diritto alla riduzione di tutte le componenti del costo totale del credito, compresi i costi up front”.

“Migliaia di euro di rimborsi”

 
“La pronuncia dell’Abf – afferma Paolo Fiorio, legale del Movimento consumatori che da subito ha seguito la vicenda – in linea con gli ultimi orientamenti di vigilanza della Banca d’Italia, segna un importante punto a favore dei clienti delle banche. Tutti i consumatori che hanno estinto anticipatamente i prestiti al consumo hanno diritto ad ottenere una riduzione di tutti i costi, in particolare delle spese di istruttoria e delle commissioni di intermediazione, di regola anticipate al momento dell’erogazione del finanziamento, in proporzione alla durata residua del prestito. Si tratta di importi rilevanti che, per i prestiti garantiti dalla cessione del quinto, estinti all’inizio del rapporto, possono arrivare a qualche migliaio di euro per ciascuna estinzione. Tutti i consumatori possono rivolgersi al Movimento consumatori che avvierà ogni iniziativa (procedura di conciliazione, ricorso Abf, azioni giudiziarie, class action) a tutela dei consumatori coinvolti, affinché i rimborsi siano corretti e proporzionali al periodo del prestito non goduto, senza trucchi e inganni”. “Auspichiamo – aggiunge Alessandro Mostaccio, segretario generale dell’associazione – che le banche e gli intermediari abbiano un approccio conciliativo e collaborativo, evitando un incremento esponenziale del già imponente contenzioso che riguarda in particolare i prestiti con la cessione del quinto”. 

 

Cncu: “Proposta di legge a tutela dei consumatori”

Nel frattempo il Cncu, il “parlamentino” delle associazioni dei consumatori istituito presso il ministero dello Sviluppo economico, elaborerà, “a seguito delle recenti linee orientative sul rimborso anticipato dei finanziamenti in materia di credito al consumo, fornite dalla Banca d’Italia”, una proposta di legge per “limitare i costi in capo al consumatore in tutti i casi in cui i prestiti siano garantiti da una busta paga o da una pensione”.

Più in particolare il Cncu, nel corso dell’ultima seduta al ministero dello Sviluppo economico, ha deliberato di avviare un confronto con la Banca d’Italia che possa portare all’elaborazione di una proposta di legge che regolamenti la casistica esclusiva dei prestiti garantiti da stipendio o pensione con il meccanismo della cessione. L’obiettivo è prevedere una disciplina specifica che, partendo proprio dalla riduzione integrale dei costi in caso di estinzione anticipata, incentivi un mercato più semplice, trasparente e concorrenziale, accorciando la filiera del credito al consumo e ridimensionando il peso di tutti i costi di intermediazione che oggi comportano tassi eccessivamente elevati.

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Al contempo – si legge in una nota del Cncu – in un’ottica di maggiore trasparenza e coinvolgimento in fase consultiva di tutti gli attori in campo per la tutela dei conflitti tra consumatori e banche, nel corso della stessa seduta il Cncu auspica che la Banca d’Italia possa prendere in considerazione la modifica dell’attuale regolamento di funzionamento dell’Arbitro bancario finanziario, con l’obiettivo di prevedere regole precise che disciplinino in maniera trasparente l’acquisizione di documenti e materiali da parte dei soggetti potenzialmente interessati dalle decisioni dell’arbitro”.