Dopo la sentenza della Corte di giustizia europea e il pronunciamento della Banca d’Italia, ora anche l’Arbitro bancario finanziario ha confermato che, in caso di estinzione anticipata di un prestito successiva al maggio 2010, il consumatore ha diritto al rimborso di ogni costo sostenuto per il periodo residuo del prestito.
E se gli istituti finanziari sembrano restii ad adeguarsi alle nuove regole, le associazioni si mobilitano – Movimento consumatori ha attivato on line lo “Sportello prestiti – estinzione anticipata” e un numero telefonico dedicato 011-5611414 – mentre il Cncu, il Consiglio nazionale consumatori e utenti del ministero dello Sviluppo economico, ha annunciato di lavorare a una proposta di legge per “limitare i costi in capo al consumatore in tutti i casi in cui i prestiti siano garantiti da una busta paga o da una pensione” ovvero i finanziamenti “coperti” da cessione del quinto.
La sentenza dell’Arbitro bancario
“Migliaia di euro di rimborsi”
Cncu: “Proposta di legge a tutela dei consumatori”
Nel frattempo il Cncu, il “parlamentino” delle associazioni dei consumatori istituito presso il ministero dello Sviluppo economico, elaborerà, “a seguito delle recenti linee orientative sul rimborso anticipato dei finanziamenti in materia di credito al consumo, fornite dalla Banca d’Italia”, una proposta di legge per “limitare i costi in capo al consumatore in tutti i casi in cui i prestiti siano garantiti da una busta paga o da una pensione”.
Più in particolare il Cncu, nel corso dell’ultima seduta al ministero dello Sviluppo economico, ha deliberato di avviare un confronto con la Banca d’Italia che possa portare all’elaborazione di una proposta di legge che regolamenti la casistica esclusiva dei prestiti garantiti da stipendio o pensione con il meccanismo della cessione. L’obiettivo è prevedere una disciplina specifica che, partendo proprio dalla riduzione integrale dei costi in caso di estinzione anticipata, incentivi un mercato più semplice, trasparente e concorrenziale, accorciando la filiera del credito al consumo e ridimensionando il peso di tutti i costi di intermediazione che oggi comportano tassi eccessivamente elevati.
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“Al contempo – si legge in una nota del Cncu – in un’ottica di maggiore trasparenza e coinvolgimento in fase consultiva di tutti gli attori in campo per la tutela dei conflitti tra consumatori e banche, nel corso della stessa seduta il Cncu auspica che la Banca d’Italia possa prendere in considerazione la modifica dell’attuale regolamento di funzionamento dell’Arbitro bancario finanziario, con l’obiettivo di prevedere regole precise che disciplinino in maniera trasparente l’acquisizione di documenti e materiali da parte dei soggetti potenzialmente interessati dalle decisioni dell’arbitro”.