“Limoni cancerogeni”: ecco perché sono stati sequestrati in Sicilia

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Il Corpo forestale della Regione in collaborazione con l’ispettorato per la Repressione frodi hanno sequetrato 39 reti di agrumi spagnoli in un supermercato di Siracusa trattati con l’Imazalil, un fungicida potenzialmente cancerogeno, ma ammesso nei trattamenti degli agrumi. Tuttavia qualora i limoni subiscano questi tipo di intervento la legge impone che in etichetta il consumatore debba essere obbligatoriamente avertito con la dicitura “buccia non ebile”. Cosa che invece, da quanto siamo riusciti a ricostruire, non era presente sulle retine sequestrate a Siracusa, motivo per il quale è scattato il sequestro della merce.

Nel 2016 la Spagna si rivolse alla Corte di Giustizia europea contro l’obbligo di indicare in etichetta l’avvertenza al consumatore che, a tutti gli effett, prova che gli agrumi vengono trattati con fitofarmaci. La Corte ha rigettato il ricorso spagnolo e ha confermato la necessità di riportare sugli imballaggi di limoni, arance e mandarini indicazioni precise sugli eventuali agenti conservanti o sostanze chimiche utilizzate nei trattamenti effettuati sulla superficie esterna.

Tornando al caso siciliano, l’assessore all’Agricoltura Edy Battaglia su facebook ha espresso il suo plauso a “tutela della salute e della qualità siciliana” mentre in una nota l’europarlamentare del Movimento 5 Stelle Ignazio Corrao ha rivolto un appello al ministro delle Politiche agricole Teresa Bellanova affinché “faccia sentire la voce del nostro paese in Europa a proposito della necessità non più rinviabili dell’attivazione di clausole di salvaguardia nei trattati di libero scambio”.