Sono intenzionate ad andare fino in fondo in questa storia. Dopo la manifestazione a Roma dello scorso 15 settembre, le donne che hanno scelto come contraccettivo il dispositivo della Bayer, Essure, hanno lanciato una petizione per chiedere al Ministro della Salute Roberto Speranza un incontro oltre che la creazione di un protocollo di espianto per Essure.
Annabel Cavalida, che anima il gruppo Facebook di donne danneggiate dal contraccettivo, è la stessa che ha lanciato la petizione su Change.org: il suo obiettivo è quello di dare voce e coordinare le donne vittime del dispositivo Bayer che, per dirla con le loro parole, ha cambiato la loro vita, in peggio. Dolori lancinanti alla ancia, vomito, nausee, per citare alcuni dei problemi di salute che hanno avvertito dopo l’impianto. Alcune hanno scelto di togliere il contraccettivo mentre altre, in attesa di una procedura – considerato soprattutto che per esportarlo è necessario togliere l’utero, sono in attesa di poterlo fare.
E adesso si rivolgono al ministro. “Chiediamo al Ministero della Salute di effettuare una mappatura rigorosa e completa di tutte quelle pazienti che sono state sottoposte ad impianto Essure e che possono trovarsi ancora oggi, a loro insaputa, in balia di malesseri e problemi legati a questo prodotto” si legge sulla pagina.
E ancora. “Chiediamo al Ministero della Salute di fare una capillare informazione a tutte le donne coinvolte che devono essere informate delle conseguenze pericolose di Essure”.
Infine Annabel e le donne che rappresenta rivolgono un appello a Bayer: “Chiediamo alla Bayer di rimborsare quanto la sanità pubblica ha pagato – noi contribuenti – di tutti quei costi legati all’impianto e all’espianto di questo device difettoso”.
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