Dopo la conferma della scienza arriva anche la promozione di un test di laboratorio condotto da 60 Million de consommateurs sulla salubrità dei modelli in commercio in Francia. Le coppette mestruali, alternativa agli assorbenti scelta da milioni di donne, stanno vivendo il loro momento di gloria.
Prima, era lo scorso luglio, le ha definite sicure una ricerca pubblicata sul Lancet. Gli scienziati hanno revisionato i dati di 43 studi precedenti, per un totale di 3.319 donne. Per il 70% di queste le coppette mestruali sono risultate preferibili a tutti gli altri metodi.
Una conferma, per molte donne che hanno eletto questo metodo come il loro preferito. Specialmente in  dove quasi una donna su dieci le usa, secondo un sondaggio su 1.065 consumatori commissionato da OpinionWay dalla National Health Security Agency (ANSES).
Convinte dalla loro economicità e dalla sostenibilità ecologica, ma anche, come testimonia un sondaggio commissionato dall’Anses (l’Authority sanitaria d’Oltralpe) dalla convinzione che si tratta delle protezioni periodiche meno rischiose.
Una opinione che ora trova conferma nelle analisi di laboratorio condotte dalla rivista francese dei consumatori che non vi ha trovato traccia di bisfenoli, ftalati o idrocarburi policiclici aromatici (IPA). L’assenza di questi interferenti endocrini è una buona notizia, soprattutto perché le coppette sono poste all’interno della vagina, una regione del corpo molto permeabile.
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Tutte quelle testate, inoltre, mostrano una composizione in silicone di grado medico. Non è dato di sapere, però, se si tratta di silicone catalizzato con perossido o con platino. Quest’ultimo, secondo 60 Millions è il più sicuro: è riconosciuto non tossico e stabile e i batteri non crescono sulla sua superficie.