Hanno l’aspetto colorato e “amichevole”, innocuo, tanto da sembrare adatti anche ai bambini, una grafica ammiccante e nomi suggestivi e benauguranti, si trovano praticamente ovunque e costano da 1 a 20 euro ciascuno. Parliamo dei tagliandi delle lotterie nazionali a estrazione istantanea, i gratta e vinci, una delle espressioni più insidiose e pericolose per la salute dei giocatori tra i giochi d’azzardo offerti dai monopoli. Godono di una incomprensibile tolleranza, tant’è che nonostante tutti gli studi sul tema li indichino come il gioco d’azzardo “più amato dagli italiani”, preferito soprattutto dai ragazzi e dalle donne, non se ne parla quasi mai e per il governo sono “invisibili”.
Sul sito dei monopoli, l’”elenco alfabetico delle lotterie attive” ne enumera 42. L’icona di otto di queste è in bianco e nero e accanto compare la dicitura “Lotteria non più attiva” (?), si tratta di otto lotterie istantanee, cessate il giorno dell’entrata in vigore del decreto dignità, che impone di indicare sui tagliandi le avvertenze sul rischio dipendenza, di cui erano sprovvisti. In realtà, le lotterie istantanee attive sono “solo” 27, mentre sul sito, chissà perché, oltre alle ultime cessate ci sono anche alcune lotterie cessate con precedenti provvedimenti.
Stante questi numeri, la sottovalutazione della loro pericolosità risulta ancora più incomprensibile, considerato che possiedono tutte le caratteristiche che rendono il gioco d’azzardo pericoloso per la salute: l’offerta ampia e variegata, la facile disponibilità e accessibilità, la facilità di gioco, spesso strumentalmente contrabbandata come facilità di vincita, la velocità e la conseguente frequenza di consumo.
La vera pericolosità dei gratta & vinci, tuttavia è nascosta, sotto gli occhi di tutti, nella loro struttura premi. Qualunque sia il prezzo dei tagliandi, l’analisi della struttura premi di tutte le lotterie istantanee mostra in maniera evidente che la stessa è cinicamente progettata per indurre dipendenza. Le lotterie attive hanno distribuito, solo come primo lotto, più di un miliardo di biglietti, numero che viene continuamente reintegrato con nuove emissioni, di cui però i monopoli non danno alcuna evidenza. Su un miliardo di biglietti (1.052.480.000), poco più di un quarto, il 26,35% (277.332.328), contengono un premio. Sì, ma quale premio?
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Più della metà dei premi in palio, il 52,08% (144.455.930) in realtà non sono veri premi, non fanno vincere nulla, ma restituiscono solo il prezzo di acquisto del biglietto, senza comportare alcun reale arricchimento per il giocatore, spingendolo oltretutto a giocare nuovamente, nella illusione di aver vinto, così come un altro 29,34% del totale, il 63,37% dei premi residui, che consegnano il doppio della giocata.
Un giocatore che spende 5 euro per acquistare un gratta & vinci e grattando la vernicetta scopre di aver “vinto” … 5 euro, infatti, non farà altro che acquistare un altro tagliando, continuando a giocare, aumentando così le probabilità di perdere e ammalarsi.
Nell’ultima lotteria istantanea, indetta il 5 settembre scorso, da 2 euro, ci sono, ad esempio, 5.356.800 “premi” da rigiocare, da 2 euro, su un totale di 9.804.505 premi totali, il 54,94%, il 28% del totale, 2.764.800 biglietti vincenti contengono premi da 5 euro e così via. Più di un premio su due alcun non comporta alcun incremento patrimoniale per il giocatore che se lo aggiudica, ma solo il rischio della dipendenza, attraverso l’induzione alla ripetizione della giocata.
E non si tratta di un errore o di una singolarità: questa percentuale si riscontra in tutte le lotterie istantanee. Che lo Stato e i concessionari sfruttino in modo consapevole e spietato l’illusione delle persone che il gioco d’azzardo possa rappresentare una scorciatoia per diventare ricchi, e la pubblicità induce e rafforza questa illusione, è infatti dimostrato dai numeri.
Il 99,49%, dei premi in palio consegna ai giocatori che se ne aggiudichi uno, una somma tra il prezzo della giocata e 100 euro, mentre i primi premi, superiori a centomila euro sono … 121, lo 0,000043% del totale. Insomma, i dati sono sotto gli occhi di tutti, ma molti sembrano non accorgersi della potenzialità lesiva di un “sistema” basato sulla induzione al gioco, attraverso meccanismi insidiosi e invincibili.
I gratta e vinci non costituiscono un rito di passaggio verso forme di gioco, e dipendenza, più “dure” e pericolose, ma sono dotati di una elevata autonoma capacità lesiva, di una propria nocività, a danno dei giocatori. Nonostante queste caratteristiche, che li rendono uno dei giochi d’azzardo più insidiosi e pericolosi tra quelli presenti sul mercato, i gratta e vinci vengono trattati con una incomprensibile indulgenza, presentati come un gioco d’azzardo a pericolosità attenuata, quasi neppure un vero e proprio gioco d’azzardo, considerato adatto anche ai bambini, a cui regalarli magari per il loro compleanno.
Insomma il sistema è realizzato per rendere molto più probabile “vincere” una dipendenza che un premio, confermando così che la patologia rappresenta il più importante fattore critico di successo del business del gioco d’azzardo.