Lo stato americano dell’Oklahoma ha ritenuto la Johnson & Johnson responsabile per lo sviluppo della crisi degli oppioidi nello stato e ha condannato l’azienda a pagare 572 milioni di dollari. Il giudice distrettuale della Cleveland County, Thad Balkman, ha considerato la multinazionale responsabile della drammatiche conseguenze della diffusione degli oppiodi nel paese a partire dalla fine degli anni ’90. Secondo il Washington Post, oltre 400mila persone sono morte per overdosi di antidolorifici, eroina e fentanyl illegale. Balkman ha dichiarato: “La crisi degli oppiacei ha devastato lo stato dell’Oklahoma e deve essere immediatamente stroncata. Ritengo che le azioni degli imputati abbiano causato danni, e quei danni sono tra quelli riconosciuti perché tali azioni provocavano nocumento, lesioni o mettevano in pericolo il benessere, il riposo, la salute o la sicurezza dei cittadini dell’Oklahoma”.
Il precedente dell’Oxicontin
Lo scorso marzo era stata la casa farmaceutica Purdue Pharma, produttrice di OxyContin, a pagare, dopo aver raggiunto un accordo con lo stato dell’Oklahoma per 270 milioni di dollari. L’aveva imitata l’israeliana Teva Pharmaceutical Industries, pagando 85 milioni.  Adesso arriva la batosta per Johnson & Johnson, ma sono tanti i ricorsi alla legge in varie parti degli Stati Uniti: circa 2000 infatti le cause intentate nei tribunali di tutto il paese.