Pesticidi: “Per quanto dovremo batterci per non essere avvelenati in casa nostra?”

PESTICIDI BAMBINI

“Noi rappresentiamo un movimento che nasce dal basso, e che porta le proprie rivendicazioni davanti alle istituzioni. Abbiamo lanciato una petizione che ha già raggiunto 35000 firme per richiedere normative più precise e stringenti sull’uso di pesticidi, sulle distanze di sicurezza e sull’obbligo di avviso ai residenti”. Renato Bottiglia, ideatore del gruppo Facebook No Pesticidi è uno dei molti che sono intervenuti ieri alla Camera dei deputati durante la conferenza stampa “Per un Pan a tutela di cittadini, agricoltori e territorio”. Un modo per sollecitare il governo – e in particolare il ministro delle Politiche agricole Centinaio, nei cui cassetti giace da mesi il documento –  a mettere in valutazione il Piano nazionale pesticidi, ossia l’insieme di regole che in questo settore governeranno la politica italiana sull’uso di fitofarmaci in agricoltura.

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FederBio, Lipu, Legambiente, ISDE e WWF – le associazioni che promuovono la Campagna ‘Cambia la Terra’ – ricordano che il nuovo PAN Pesticidi, scaduto il 12 febbraio di quest’anno, è incredibilmente bloccato dal 17 aprile scorso nelle stanze del ministero delle Politiche Agricole.

Aggiunge Bottiglia: “Vorrei ricordare che il 26 febbraio è stata approvata in parlamento una mozione per un maggior rigore nella regolamentazione e una diminuzione nell’uso dei pesticidi, che è stata votata all’unanimità. Ora speriamo che in sede di revisione del PAN, la volontà espressa dai parlamentari che hanno votato la mozione sia rispettata. È assurdo in uno stato di diritto che tutela la salute e la dignità delle persone doversi ancora battere per non essere avvelenati in casa propria”. 

E proprio dal Parlamento è partita un’interrogazione, quella della deputata LeU Rossella Muroni, ai ministri dell’Agricoltura, dell’Ambiente e della Salute. Ha itonizzato la deputata: “Cercasi Pan disperatamente! In una battuta potremmo sintetizzare così la situazione del nuovo Piano Nazionale di Azione per l’uso sostenibile dei fitofarmaci. Ma siccome non siamo al cinema, considerando il ritardo nella pubblicazione e il malcelato tentativo di insabbiamento assieme al collega Fornaro abbiamo sollecitato la pubblicazione del PAN, chiedendo quali siano le cause del ritardo e se l’Italia, come fatto dall’Austria, invocherà il principio di precauzione per vietare l’uso del glifosato“.

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Silvia Benedetti e Sara Cunial, deputate del Gruppo Misto, hanno aggiunto: “Quello dei pesticidi è un problema non più rinviabile. Per affrontarlo non basta qualche divieto estemporaneo e qualche annuncio di bandiera. Ciò che occorre è una visione sistemica che preveda una ristrutturazione dell’intero settore agricolo. Solo attraverso una riconversione del nostro modello produttivo verso sistemi sostenibili e agroecologici saremo in grado di superare un’agricoltura ormai anacronistica, tossica e lesiva non solo degli ecosistemi e dell’ambiente ma anche dell’economia e delle persone, agricoltori in primis”.