Anche l’Autorità garante per la concorrenza e il mercato dà il suo parere favorevole per la legge contro l’obsolescenza programmata, depositata in Parlamento. Durante l’audizione alla commissione Industria in Senato, il presidente dell’Antitrust Roberto Rustichelli,  ha ribadito che le nuove disposizioni hanno “il pregio di porre il Paese in linea con quelli a legislazione più avanzata, peraltro ascrivendo rilievo penale a condotte suscettibili di offendere una pluralità di beni e soggetti giuridici”. Il presidente Antitrust ha aggiunto:”L’utilizzo di strategie volte a favorire l’esaurimento dei prodotti ha un rilevante impatto non solo sui diritti dei consumatori, ma anche sulla sostenibilità ambientale, avuto riguardo al profilo della produzione dei rifiuti – tema che presenta strette connessioni con il modello dell’economia circolare – ed inoltre sulla spesa pubblica, atteso che tali beni di consumo sono acquistati anche dalle pubbliche amministrazioni”. Per questo ha consigliato di “integrare la disciplina contenuta nel disegno di legge con una specifica norma sugli acquisti della P.A., tenuto conto dei rilevanti danni che l’acquirente pubblico può subire per effetto della più veloce necessità di sostituire i beni acquistati”. Alla stessa audizione, alcune settimane fa, era stato invitato anche il direttore del Salvagente, Riccardo Quintili, dato che la rivista segue l’argomento da diversi anni.
La richiesta del Codacons
Secondo il Codacons, l’obsolescenza programmata costa ai consumatori europei ben 100 miliardi di euro all’anno, e la media di vita di un elettrodomestico si è sensibilmente ridotta rispetto agli anni ’70. Il presidente dell’associazione, Carlo Rienzi aggiunge: “Oramai è stato appurato senza ombra di dubbio che grandi e piccoli elettrodomestici sono costruiti per durare meno nel tempo, così da spingere i consumatori ad acquistare con maggiore frequenza nuovi modelli. Rispetto al passato, quando la vita media di una lavatrice o di un frigorifero era di 20 anni, oggi la durata di utilizzo di un grande elettrodomestico è scesa tra i 5 e gli 8 anni. Questo perché i prodotti escono dalla fabbrica predisposti per manifestare difetti dopo alcuni anni di vita, quando non è più in vigore la garanzia e la loro riparazione non risulta conveniente”. Il Codacons chiede al Parlamento e alle autorità europee di attivarsi per estendere la garanzia sui beni di consumo, portandola a 5 anni per i piccoli elettrodomestici e a 10 anni per i grandi elettrodomestici, in modo da combattere efficacemente l’illegittima pratica dell’obsolescenza programmata.