Dopo lo scandalo bisfenolo nei cartoni della pizza risponde la Commissione europea

pizza

La denuncia del Salvagente della presenza di bisfenolo, in quantità non certo trascurabili, in alcuni cartoni utilizzati per il take away della pizza era arrivata in Europa.

A presentare un’interrogazione con richiesta di risposta scritta alla Commissione era stato l’eurodeputato del gruppo dell’Alleanza Progressista dei Socialisti e dei Democratici al Parlamento Europeo Massimo Paolucci. Ve lo avevamo raccontato il 4 aprile scorso, subito dopo la nostra denuncia. A distanza di due mesi è il Commissario Vytenis Andriukaitis a dare una risposta.

Alla domanda di Paolucci “se e quando intenda rivedere la normativa europea sui requisiti essenziali degli imballaggi, al fine di armonizzare il quadro giuridico europeo sui contenitori in carta e cartone o vietare l’utilizzo di materiale cartaceo riciclato”, il commissario risponde che: “La Commissione sta attualmente effettuando una valutazione del funzionamento della legislazione dell’UE sui materiali destinati a venire a contatto con i prodotti alimentari. Una volta completata la valutazione e sulla base delle sue conclusioni, la Commissione stabilirà quali misure sarà eventualmente necessario adottare in futuro in merito alla regolamentazione dei materiali che vengono a contatto con i prodotti alimentari nell’UE, fra cui il materiale cartaceo riciclato per la produzione di imballaggi alimentari”.

Decisamente più fumosa la risposta a Paolucci che chiedeva “se la Commissione intende richiedere all’Autorità europea per la sicurezza alimentare di avviare un’indagine su scala europea al fine di verificare la vastità del fenomeno emerso dalle analisi del Salvagente”.

Qui Andriukaitis sostanzialmente dribla il quesito, dichiarando che “Il monitoraggio e il controllo delle sostanze che migrano dai materiali a contatto con i prodotti alimentari rientrano fra le competenze di ciascuno Stato membro. I relativi dati possono essere trasmessi all’Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA), per esempio a seguito della pubblicazione da parte di quest’ultima di inviti a presentare tali dati, al fine di sostenere il suo lavoro di valutazione del rischio (come l’invito riguardante la raccolta continua di dati relativi alla presenza di contaminanti chimici negli alimenti e nei mangimi). Non sono stati presentati inviti simili a livello dell’UE per quanto riguarda la presenza di bisfenolo A negli imballaggi di carta e cartone”.

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La palla, insomma, viene prontamente girata sull’Efsa. E i cittadini europei restano col dubbio che i cartoni della pizza che portano a casa siano tossici.