Le protesi tesaurizzate continueranno ad essere impiantate nel nostro paese: secondo il ministro Grillo, infatti, non si ravvedono motivazioni sufficienti per raccomandare il ritiro dalla disponibilità commerciale delle protesi testurizzate – e che – non si pone indicazione alla rimozione della protesi liscia o testurizzata in assenza di sospetto clinico di BIA-ALCL”.
“E’ una decisione di buon senso quella del ministro” spiega Giulio Basoccu, medico specialista in chirurga estetica, che al Salvagente spiega: “Pochi giorni fa anche la Food and drug administration ha affermato che non ci sono prove scientifiche sufficienti che dimostrano la correlazione tra l’impianto e il linfoma anaplastico a grandi cellule”.
Stiamo parlando – aggiunge il chirurgo – di una incidenza di questa patologia molto bassa e non sarebbe stata corretta una presa di posizione diversa da parte del ministero. Secondo i dati diffusi dal Ministero della Salute, negli ultimi 10 anni più del 95% delle protesi impiantate in Italia sono testurizzate. I casi di linfoma anaplastico a grandi cellule segnalati alla Direzione generale dei dispositivi medici sono stati 41 su un totale di circa 411 mila protesi impiantate sul territorio italiano dal 2010 a marzo 2019. Il numero dei nuovi casi segnalati nel 2016, 2017 e 2018 si è mantenuto costante ogni anno, così come l’incidenza in Italia negli ultimi 4 anni.
Dottor Basoccu, cosa sono le protesi testurizzate e perché hanno avuto così tanto successo?
Il termine tesaurizzato descrive la superficie delle protesi che, a differenza di quelle lisce, è rugoso, presenta cioè al tatto delle irregolarità. Hanno soppiantato quelle lisce per due macro-ragioni: innanzitutto aumentano la stabilizzazione delle protesi rendendole più aderenti ai tessuti. In secondo luogo, diversi studi hanno dimostrato che l’uso di queste protesi riduce al complicanza più comune dell’intervento di impianto, ovvero la contrattura capsulare.
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In Italia si impiantano solo questi tipi di protesi?
Direi di sì. In linea generale in Europa e nei paesi occidentali gran parte degli impianti si effettuato con le protesi testurizzate. Negli Stati Uniti, invece, la diffusione è ancora marginale.
Cos’è il il linfoma anaplastico a grandi cellule e quali sono i sintomi che dovrebbero preoccupare?
Si tratta di un tipo di linfoma non Hodgkin (neoplasie maligne del tessuto linfatico). Tra l’altro è una patologia curabile. Il sintomo più evidente che qualcosa non procede nel verso giusto è un ingrandimento di uno dei due seni che si gonfia in maniera eccessiva.
Che tipo di controlli consiglia di fare alle donne che sono state operate?
Le donne portatrici di protesi al seno, così come tutte le donne, devono sottoporsi annualmente ad indagini diagnostiche per escludere eventuali patologie. Le analisi devono, poi, essere approfondite in presenza di un sospetto linfoma.