Sarebbe davvero il caso di dire che piove sul bagnato in casa Bayer. Dopo aver dovuto incassare una marea montante di critiche per l’acquisizione Monsanto e per le perdite in borsa legate alle azioni legali che si era dovuta accollare sul glifosato, la casa tedesca si trova a dover affrontare lo scandalo delle liste di personalità e giornalisti profilati in base alla posizione che avevano sul discusso erbicida.
Secondo quanto rivelato dalla Reuters, Matthias Berninger, il nuovo capo degli affari pubblici e governativi di Bayer, valuterà la questione internamente e valuterà il comportamento delle persone coinvolte, sia all’interno che all’esterno dell’azienda.
“La nostra massima priorità è creare trasparenza”, ha detto Bayer, aggiungendo che il responsabile della Monsanto del problema aveva lasciato la società poco dopo l’acquisizione.
“Bayer è sinonimo di apertura e di rapporti leali con tutti i gruppi di interesse”, ha aggiunto.
“Non tolleriamo comportamenti non etici nella nostra azienda. Naturalmente, ciò vale anche per le normative sulla protezione dei dati in tutte le giurisdizioni in cui operiamo”.
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