Gli interferenti endocrini rappresentano una seria minaccia per la salute delle generazioni attuali e future. A dirlo è la Endocrine Society nel commentare il nuovo report rilasciato alcuni giorni fa dal Parlamento europeo che illustra la necessità di ulteriori azioni da parte dei responsabili politici nell’UE per affrontare questo problema.
La relazione invita l’Unione europea a sviluppare una serie di regolamenti coordinati che disciplinano tutti i tipi di sostanze chimiche che alterano il sistema endocrino al fine di ridurre al minimo l’esposizione umana. Attualmente, le sostanze chimiche sono spesso regolate come classi separate in base al loro uso. La relazione rileva che l’attuale regolamento non è coerente con l’obiettivo della Commissione europea di ridurre al minimo l’esposizione degli esseri umani e dell’ambiente agli Edc.
Il rapporto riassume le conoscenze scientifiche relative agli effetti sulla salute dell’esposizione chimica perturbatrice endocrina e offre raccomandazioni per proteggere meglio la salute pubblica. The Endocrine Society sostiene l’appello del rapporto per ulteriori ricerche sugli Edc: nella sua dichiarazione rilasciata lo scorso anno, la Società ha chiesto all’UE di rivedere la sua strategia del 1999 sugli interferenti endocrini. È necessario intervenire per tenere conto delle più recenti prove scientifiche e ridurre al minimo l’esposizione umana a Edc pericolosi.
Gli interferenti endocrini sono sostanze chimiche che alterano il funzionamento del sistema ormonale e pregiudicano pertanto la salute degli esseri umani e degli animali. Le preoccupazioni destate dagli interferenti endocrini sono in costante aumento dagli anni ’90. In seguito all’adozione, da parte del Parlamento europeo, di una risoluzione sulle sostanze chimiche dannose per il sistema endocrino nel 1998, la Commissione ha adottato la strategia comunitaria in materia di sostanze che alterano il sistema endocrino nel dicembre del 1999, da allora portata avanti attraverso azioni nei settori della ricerca, della regolamentazione e della cooperazione internazionale.
L’UE sostiene già con mezzi ingenti la ricerca sugli interferenti endocrini. Ha finanziato oltre 50 progetti, investendo più di 150 milioni di € nei diversi programmi quadro di ricerca e innovazione. Altri 52 milioni di € sono stati assegnati dal programma Orizzonte 2020 a progetti riguardanti i metodi analitici e diagnostici. L’UE ha inoltre adottato misure decise di regolamentazione intese a proteggere i cittadini e l’ambiente dagli interferenti endocrini in base a valutazioni scientifiche e coerentemente con le prescrizioni di ciascuna norma pertinente. In particolare, sono state inserite disposizioni specifiche sul trattamento degli interferenti endocrini nella legislazione relativa a pesticidi e biocidi, sostanze chimiche in generale (“regolamento Reach”), dispositivi medici e acqua.
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Per quanto riguarda poi gli ambiti specifici dei materiali a contatto con i prodotti alimentari, dei cosmetici, dei giocattoli e della protezione dei lavoratori sul luogo di lavoro, le sostanze con proprietà di interferente endocrino sono state assoggettate a regolamentazione caso per caso, alla pari di altri sostanze chimiche con proprietà pericolose. Di conseguenza, varie sostanze con proprietà di interferente endocrino sono state vietate, oppure l’esposizione ad esse è stata ridotta al massimo entro i limiti di quanto tecnicamente e praticamente realizzabile. La Commissione ha anche coadiuvato l’attività delle pertinenti organizzazioni internazionali, in particolare dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economici in relazione ai metodi analitici e ha realizzato scambi bilaterali con partner internazionali.