È operativo da oggi il registro dei cattivi pagatori delle bollette telefoniche. Si chiama Simoitel (Sistema informativo sulle morosità intenzionali nel settore della telefonia) e ha come obbiettivo quello di contrastare i clienti che approfittando della facile portabilità verso del numero verso nuovi operatori, lasciano la vecchia compagnia senza pagare i conti in sospeso. A partire dalla prossima settimana, gli operatori cominceranno a mandare le prime raccomandate ai clienti morosi avvertendoli che se entro un mese non risanano i debiti, verranno inseriti nella black list a uso e consumo delle altre compagnie che sapranno così di aver a che fare con persone poco affidabili e potranno rifiutarsi di attivare nuove linee o numeri mobili in abbonamento.
I criteri per rientrarvi
A differenza però della centrale rischi per muti operante nel campo dei mutui, qui i criteri per essere inseriti nella lista sono più stringenti, per evitare il rischio di mettere nel calderone anche quale malcapitato semplicemente in ritardo con una bolletta: il distacco dal servizio con recesso dal contratto da non meno di tre mesi; un importo insoluto di almeno 150 euro; la presenza di fatture non pagate nei primi sei mesi successivi alla stipula del contratto; l’assenza di altri rapporti contrattuali in abbonamento attivi e regolari nei pagamenti con lo stesso operatore. A gestire il sistema sarà il Crif, la centrale che si occupa dei cattivi pagatori.
La strategia delle compagnie
Come ricorda il Sole 24 ore, la scorsa estate l’Antitrust aveva sanzionato Wind Tre, Tim e Vodafone per 3,2 milioni di euro in totale per pratiche commerciali scorrette, tra cui proprio la minaccia, utilizzata per spingere i propri utenti a saldare debiti e importi insoluti di entità più o meno cospicua, di iscriverli al Simoitel che però ancora non era partito. Adesso la musica è cambiata.