Antibiotico resistenza il triste primato dell’Italia: 10mila morti all’anno

SARTANI

Il triste primato di morti per antibiotico resistenza spetta all’Italia: ogni anno in Europa muoiono 33mila persone a causa dell’inefficiacia degli antimicrobici contro le infezioni batteriche e oltre 10mila, più di un terzo, sono italiani.

I numeri di quella che secondo l’Oms sarà la prima causa di decessi nel 2050 sono stati presentati a a Milano nel VII Congresso Internazionale Amit, un appuntamento biennale per fare il punto sui super-batteri resistenti agli antibiotici. “Qualunque tipo di infezione, dalle più banali come semplici infezioni cutanee o urinarie, a infezioni gravi, quali polmoniti e sepsi – ha dichiarato il professore Marco Tinelli, presidente del Congresso Amit – può essere causato da batteri antibiotico-resistenti. Sembra un paradosso, ma anche una persona che non abbia mai assunto antibiotici corre il rischio di avere un’infezione da batteri resistenti”.
Nei paesi dell’Unione europea si sono verificati 671.689 casi di infezioni antibiotico-resistenti, a cui sono attribuibili 33.110 decessi soprattutto nei bambini nei primi mesi di vita e negli anziani. Di queste infezioni il 63% risultano essere infezioni correlate all’assistenza sanitaria e sociosanitaria.

Big Pharma in ritardo

L’impegno di Big Pharma non è sufficiente per contrastare l’antibiotico resistenza. E in particolare la ricerca e la messa in produzione di nuovi medicinali capaci di contrastare i “superbug“, ovvero i microbi diventati ormai più forti degli antibiotici oggi in circolazione, non basteranno a sostituire i farmaci non più efficaci.

L’accusa arriva dalla ong Access to Medicine foundation, che si occupa di monitorare tra le altre cose l’impegno delle filiera farmaceutica per contrastare l’antibiotico resistenza, che ha presentato i risultati del primo studio con risultati davvero delundenti.