Certificati anagrafici, da oggi meno burocrazia per chi vive in un altro paese Ue

Meno scartoffie per i cittadini europei che lavorano in un paese dell’Unione diverso dal proprio. Oggi è infatti il primo giorno lavorativo da quando è entrata in vigore la normativa Ue pensata per ridurre costi e burocrazia per i cittadini che si spostano da uno stato europeo all’altro.

Cosa cambia

Ma cosa cambia in concreto per i circa 17 milioni di persone interessate da questa novità? I documenti pubblici come certificati di nascita, matrimonio, divorzio, casellario giudiziale, nazionalità, residenza, filiazione, adozione e altri, rilasciati in un paese dell’UE dovranno essere accettati come autentici dalle autorità di un altro Stato membro senza che sia necessario apporvi alcun timbro di autenticazione. Inoltre, dei moduli standard multilingue verranno in soccorso di chi ancora non conosce bene l’idioma, su richiesta dell’interessato. La Commissione europea spiega: “quando si presenteranno documenti pubblici rilasciati in uno Stato membro dell’UEalle autorità di un altro Stato membro, non sarà più necessario alcun timbro di autenticazione e, di conseguenza, verranno meno anche le relative procedure burocratiche. In base alle nuove norme, inoltre, i cittadini non saranno più tenuti a fornire in molti casi una traduzione giurata/ufficiale del loro documento pubblico”.  In caso di dubbi sull’autenticità di un documento pubblico, ci sarà una piattaforma informatica già operativa per la sua verifica. Queste novità faranno sicuramente risparmiare molto tempo e anche del denaro.