Biossido di titanio, retromarcia della Francia: “Non lo vietiamo più”

Colpo di scena a Parigi: non verrà più sospeso l’impiego del discusso colorante E171 giudicato potenzialmente cancerogeno dall’Autorità di controllo alimentare francese. Il ministro dell’Economia Bruno Le Maire, al quale spettava il compito di attivare la clausola di salvaguardia nei confronti di Bruxelles per rendere operativa la legge approvata dal Parlamento francese nel novembre 2018 che prevede la sospensione dell’uso dell’additivo alimentare, tal quale e in nanoparticelle, ha dichairato l’8 gennaio in tv che “in presenza di valutazioni diverse non sarà a preve sospeso” il biossido di titanio.

“La decisione deve prenderla la Ue”

Questo colorante controverso, spesso usato in nanoparticelle di biossido di titanio (TiO2), è presente in molti prodotti alimentari, in particolare dolciumi, biscotti, piatti pronti o chewing gum, ma anche usato nei rivestimenti di molti mediciali. Molti produttori tuttavia si sono recentemente impegnati ad eliminarlo dai loro prodotti.
“Dobbiamo avere una valutazione condivisa – ha detto il ministro in tv – dei pericoli del biossido di titanio. Esiste la valutazione dell’INRA, l’Istituto nazionale di ricerca agricola, c’è quella dell’ANSES, l’Agenzia nazionale per la sicurezza alimentare, l’ambiente e il lavoro, che arrivano a conclusioni diverse. E c’è la valutazione dell’Unione europea: questa decisione deve essere presa a livello europeo“.

Consumatori sul piede di guerra

Sul piede di guerra le associazioni dei consumatori e ambientaliste francesi che a Natale avevano rivolto un appello pubblico al ministro e al governo francesi per dare attuazione alla norma prevista dalla legge approvata in Parlamento.