La Brexit senza un accordo di transizione con l’Unione europea potrebbe avere conseguenze quotidiane disastrose per i cittadini britannici e anche per gli altri europei. La Commissione UE ha avvertito che la maggior parte delle banche, assicurazioni e altre società finanziarie in Gran Bretagna sarebbero tagliate fuori dall’Unione Europea se non ci fosse un accordo di divorzio. A spiegare le conseguenze e i rischi è il portale Euractiv.
Rischio crisi economica e finanziaria
“L’incapacità del Primo Ministro Theresa May di trovare un accordo approvato dal parlamento britannico significa che la quinta economia mondiale deve affrontare tre scelte principali: concordare un accordo dell’ultimo minuto, fermare la Brexit o lasciare l’UE senza un accordo” spiega il portale. Nessun accordo significa che non ci sarebbe alcuna transizione, quindi l’uscita, stabilita dalla legge per il 29 marzo 2019, sarebbe brusca. Il governatore della Bank of England Mark Carney ha detto che lasciare l’UE senza transizione potrebbe essere simile allo shock petrolifero degli anni ’70. “Le aziende di tutte le dimensioni stanno raggiungendo il punto di non ritorno, con molti che stanno mettendo in atto piani di emergenza che rappresentano un notevole drenaggio di tempo e denaro”, hanno detto i responsabili dei cinque maggiori gruppi di attività commerciali della Gran Bretagna. Le più grandi società del mondo, che vanno da Apple AAPL.0 e Toyota a J.P. Morgan e Goldman Sachs, hanno avvertito che Brexit potrebbe complicare le loro attività.
Le misure per chi viaggia e sugli animali domestici
L’Unione Europea ha definito misure a breve termine per limitare l’interruzione del traffico aereo, dei servizi finanziari e degli scambi se la Gran Bretagna partisse senza un accordo. Ogni spedizione di animali vivi o prodotti animali dalla Gran Bretagna dovrebbe affrontare controlli ai confini dell’UE e i britannici perderebbero il diritto di viaggiare con i loro animali domestici utilizzando i passaporti degli animali domestici dell’UE. Senza un accordo, il Regno Unito commercerebbe con l’Unione europea secondo i termini dell’Organizzazione mondiale del commercio. Ma senza una transizione, Londra, che si colloca a fianco di New York come uno dei due principali centri finanziari globali del mondo, sarebbe tagliata fuori dal resto dell’UE. Inoltre, il governo britannico ha definito la più grande revisione della sua politica di immigrazione da decenni, mercoledì, ponendo fine a un trattamento speciale per i cittadini dell’Unione europea, promettendo di dare alle imprese il tempo di adattarsi ai piani post-Brexit.