Prezzo consigliato, prezzo gonfiato. Si potrebbe raccontare con questa battuta la scorrettezza perpetrata ai danni dei consumatori francesi da alcuni big degli elettrodomestici: BSH (Bosch e Siemens), Candy Hoover, Eberhardt, Electrolux, Indesit e Whirlpool.
Un’inchiesta ha infatti dimostrato che queste aziende si sono accordate – una prima volta nel 2006 e poi negli anni successivi fino al 2009 – per organizzare un aumento concertato dei prezzi al dettaglio raccomandati per i principali elettrodomestici: frigorifero, congelatore, lavatrice e apparecchi di cottura.
Le aziende imponevano gli aumenti concordati direttamente ai distributori, loro clienti, cui fatturavano già la cifra “gonfiata”. Poi, con tutta probabilità, i distributori riversavano l’aumento sui consumatori.
E così, ad esempio – come riporta il mensile francese 60millions de consommateurs – nel 2008 il “prezzo di vendita consigliato” degli elettrodomestici che costavano meno di 200 euro, è lievitato di 20 euro; quello dei prodotti tra 200 e 400 euro è aumentato di 30 euro; e il prezzo dei prodotti più costosi è salito di 50 euro.
Le indagini sono durate sei anni e hanno portato alla condanna delle aziende coinvolte per pratica anticoncorrenziale. La sanzione erogata dall’Autorità della Concorrenza ammonta complessivamente a 189 milioni di euro, e il conto più salato lo pagherà la Whirlpool (56 milioni). A seguire Electrolux (debitrice di 48 milioni), Indesit (46 milioni), BSH (23 milioni), Candy Hoover (15 milioni) e infine Eberhardt con una “piccola” ammenda di 1 milione di euro, dato che la sua partecipazione agli accordi illeciti è stata minore.
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