I sostenitori del cibo Ogm a Bruxelles passano al contrattacco: dopo la sentenza della Corte di giustizia europea che ha imposto restrizioni analoghe al transgenico anche per le nuove tecniche di modificazione genetica (Npbt), una parte della comunità scientifica e il commissario europeo per la Salute Vytenis Andriukaitis chiedono l’allargamento delle maglie per la legislazione sui “nuovi ogm”.
“Mangio Ogm e sono ancora vivo”
Andriukaitis ha affermato: “Non capisco perché in Europa siamo così aggressivi contro gli Ogm e l’innovazione. Mangio cibo Ogm e sono ancora vivo”, “Se non investiamo in nuove tecnologie, perderemo competitività e giovani che andranno all’estero a lavorare su Ogm”, ha detto, nonostante i dati dicano al contrario che i giovani che si occupano di agricoltura sono in espansione in Europa e si rivolgono sempre di più al biologico. Ma per il commissario la priorità è piuttosto “trovare il modo di cambiare il nostro quadro giuridico” per spianare la strada alle biotecnologie in agricoltura, al punto da proporre: “Raccogliamo 1 milione di firme e lanciamo un’iniziativa dei cittadini per chiedere alla Commissione europea di ripensare un quadro normativo”. Obiettivo che non sarà facile dato che in più di un sondaggio gli europei, e gli italiani in particolare, si sono espressi largamente contro il cibo transgenico.
La commissione al vaglio
Eppure, dallo scorso luglio, quando la Corte si è espressa, i pro-Ogm sono in subbuglio. La Commissione europea sta attualmente analizzando la sentenza della Corte di giustizia e sta parallelamente discutendo la questione con gli stati membri,secondo quanto riferito da alcune fonti al portale Euractiv.com. La sentenza della Corte di Giustizia è stata discussa con gli Stati membri presso il Comitato permanente di alimenti e mangimi per animali vegetali il 23-24 ottobre e ci sarà una ripresa anche a novembre. Le fonti hanno spiegato che la sentenza della Corte di giustizia europea è “impegnativa”, considerando che gli stati membri hanno sollevato molte questioni intorno ad esso e affrontano difficoltà di comprensione. Tecnicamente, la Corte di giustizia ha stabilito che gli organismi ottenuti mediante la tecnica di mutagenesi per la selezione delle piante sono Ogm e, in linea di principio, dovrebbero rientrare nella direttiva sugli Ogm.
L’appello di un gruppo di scienziati pro-ogm
Intanto, un gruppo di scienziati di 85 centri e istituti di ricerca europei in materia di piante e scienze della vita si sono detti profondamente preoccupati per la decisione di modifica dei geni. In un documento pubblicato il 24 ottobre, gli scienziati hanno avvertito le conseguenze negative per l’agricoltura se l’editing genetico dovrà conformarsi a norme Ue più severe sugli OGM.In particolare, hanno invitato le autorità dell’UE a rispondere rapidamente a questa sentenza adottando azioni concrete per “salvaguardare” la competitività dell’Europa a tutti i livelli. Ma bisogna tenere in considerazione che la competitività secondo quando affermato dalla stessa Unione europea non può essere affermata in contraddizione con il principio di precauzione, secondo cui se non si ha la certezza che un alimento faccia male alla salute, è meglio non commercializzarlo.
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