Anche la birra artigianale avrà il suo marchio di certificazione. A proporlo Unionbirrai, l’associazione di categoria dei birrifici indipendenti italiani. Obiettivo è tutelare chi davvero produce birra in maniera artigianale. Tra le caratteristiche per ottenere la certificazione è quello che i birrifici richiedenti non dovranno superare i 200mila ettolitri di produzione sulla base della normativa vigente che definisce la birra artigianale. (continua dopo l’immagine)
L’associazione fa sapere che il marchio rilasciato da Unionbirrai potrà essere anche revocato in caso di abusi o violazioni a seguito di controlli e verifiche di conformità . Tra le caratteristiche per ottenere la certificazione è quello che i birrifici richiedenti non dovranno superare i 200mila ettolitri di produzione sulla base della normativa vigente che definisce la birra artigianale.
L’iniziativa nasce – spiega Unionbirrai – dal fatto che “gli scaffali dei supermarket negli ultimi anni si sono riempiti di birre cosiddette “crafty”, prodotti industriali che cercano di emulare nella veste, nella comunicazione e nelle ricette le birre artigianali autentiche”. “Ecco perché oggi – aggiunge quindi il presidente di Unionbirrai Vittorio Ferraris – diventa indispensabile individuare un marchio di riconoscibilità che tuteli sia il settore produttivo artigianale, sia i consumatori”. Il marchio, sul quale è apposta la dicitura “Indipendente e Artigianale”, verrà rilasciato esclusivamente ai birrifici che rispettano tutti i parametri previsti dalla legge. La birra, inoltre, non dovrà essere pastorizzata né microfiltrata.