Probiotici inutili? La replica: “Non è vero, ecco le evidenze cliniche”

L’Isapp, l’Associazione scientifica internazionale dei probiotici e prebiotici, replica ai risultati dello studio condotto dal Weizmann Institute of Science (Israele) pubblicato sulla rivista scientifica Cell che ha di fatto messo in discussione l’effetto benefico universalistico (valevo cioè per qualsiasi consumatore) dei probiotici. Questi prodotti – secondo lo studio israeliano – in molti casi sono inutili perché, prima di agire sul microbiota intestinale, verrebbe espulso dal corpo con le feci. E poi: il trattamento probiotico dopo una terapia a base di antibiotici per ricostruire la flora intestinale sarebbe del tutto inutile.

“La Cochrane ha approvato i probiotici dopo cura antibiotica”

L’Isapp, un’associazione di scienziati accademici e industriali con sede in California, affida a un articolato position paper la sua replica: “Le evidenze cliniche e non l’esito del microbiota determinano il valore dei probiotici. I risultati raggiunti poi non sono non sono corroborati dalla totalità delle prove cliniche di sicurezza ed efficacia sui probiotici, che comprendono migliaia di soggetti trattati con probiotici”. Inoltre, “le revisioni della Cochrane (la prestigiosa associazione no-profit di medici e scienziati nata con lo scopo di raccogliere, valutare criticamente e diffondere le informazioni relative alla efficacia ed alla sicurezza dei medicinali e degli interventi sanitari, ndr) dimostrano che specifici probiotici possono prevenire la diarrea associata agli antibiotici. Questa evidenza è stata tradotta in raccomandazioni basate sull’evidenza per i probiotici rilasciati da gruppi di medici. Indipendentemente da un effetto sul microbiota, si tratta di benefici consolidati e basati sull’evidenza dei probiotici”.

Prove viziate?

Un problema serio, secondo le posizione di Isapp, è che gli autori dello studio pubblicato su Cell hanno scelto “un prodotto i cui benefici clinici non erano ancora dimostrati. Pertanto, gli autori hanno testato i potenziali benefici di un prodotto per il quale nessun beneficio era stato mostrato in precedenza”.

Lo studio israeliano si concludeva incoraggiando un uso personalizzato dei probiotici attraverso cioè un percorso medic, tanto che, come riporta il position paper dell’Isapp, uno degli autori ha dichiarato alla Bbc: “In futuro i probiotici dovranno essere adattati alle esigenze dei singoli pazienti. E in questo senso comprare dei probiotici al supermercato senza adattamenti, senza alcun adattamento all’ospite, almeno in parte della popolazione, è del tutto inutile”. Da Isapp concludono adombrando il conflitto di interesse: “Gli autori non hanno rivelato di essere coinvolti in una società che promuove questo approccio personalizzato“.