Colombia, glifosato come l’agente Orange: usato per “bruciare” la coca

La superficie di aree a coltivazione illecita della coca in Colombia ha raggiunto nel 2017 la cifra più alta mai registrata, pari a 171 mila ettari, un vero e proprio record che rappresenta un aumento del 17% rispetto al 2016 (circa 25 mila ettari). Per questo motivo il ministro della Difesa Guillermo Botero in un’intervista ha dichiarato che “la Colombia ha utilizzato il glifosato anni fa per ‘attaccare’ due milioni di ettari di piantagioni illegali. Si tratta di uno dei migliori erbicidi in termini di costo. Stiamo mettendo a punto i protocolli per poter tornare ad utilizzarlo per via aerea” attraverso dei droni.

Una vera e propria forzatura visto che nel 2017 la Corte Costituzionale ne aveva proibito l’utilizzo per tutelare salute umana e ambiente, condannando proprio “il metodo dell’aspersione aerea”. La vicenda ricorda tanto l’impiego dell’agente Orange – il famigerato Napalm – prodotto sempre dalla Monsanto e usato dall’esercito statunitense in Vietnam per “deforestare” la jungla dove combattevano i vietcong. L’uso delle armi chimiche e del Napalm sappiamo quanti e quali danni agli uomini e all’ambiente hanno provocato. Lungi dall’accostare le conseguenze, ricordiamo solo la valutazione della Iarc sul gifosato come “probabile cancerogeno” e i recenti studi della Ramazzini che hanno evidenziato i danni dell’erbicida (vietato dal 2021 in Europa per tutti gli usi) sull’organismo umano.