I Pfas, le sostanze chimiche utilizzate ancora comunemente nelle pentole antiaderenti e come ritardanti di fiamma, sono inequivocabilmente legate a patologie dei reni.
L’esito della revisione scientifica di John Stanifer, professore alla Duke University di Durham (Gran Bretagna), e dai suoi colleghi di appena pubblicata nel Clinical Journal of American Society di Nephrology, non farà di certo piacere ai cittadini del Veneto che da anni debbono fare i conti con l’inquinamento dei Pfas nelle acque e nell’ambiente. E neppure, pensiamo, a chi utilizza oggetti realizzati con questa sostanza, anche se i risultati dello studio sono legati alla presenza nell’ambiente e non all’uso delle pentole antiaderenti.
Negli studi epidemiologici esaminati, molti hanno riportato un’associazione significativa tra esposizione ai Pfas e una maggiore prevalenza di malattia renale cronica. Questo rapporto è stato riscontrato anche nei bambini, sebbene siano stati inclusi solo due studi che coinvolgono bambini.
Stanifer ha detto a MedPage Today di essere rimasto sorpreso di trovare questa quantità di prove a supporto del legame tra esposizione Pfas e malattia renale: “Mentre gli studi epidemiologici hanno fornito prove contrastanti che per lo più ma non in modo schiacciante hanno indicato un’associazione, gli studi tossicologici e farmacocinetici hanno dimostrato diverse meccanismi che potrebbero spiegare come queste sostanze chimiche causano malattie renali”, ha spiegato.