C’è una preoccupante crescita di integratore nutraceutici, addirittura prescritti con ricetta medica come rimedi per patologie acute e croniche, invece dei medicinali autorizzati.
La denuncia è dell’Associazione Scientifica Farmacisti Italiani (ASFI) che lancia l’allarme sulla confusione e disorientamento “sia tra i farmacisti che operano a contatto con il pubblico, sia tra i pazienti, anche a causa della tipologia di confezionamento adottato, a prima vista indistinguibile da quello dei medicinali”.
Prosegue l’Asfi: “Questi integratori si presentano in forma di capsule, compresse, bustine, gocce, sciroppi, fiale da bere, ed altre forme di confezionamento primario tipiche dei medicinali, racchiusi in scatole che contengono un foglietto illustrativo graficamente molto simile a quello che deve essere presente per legge nelle scatole dei medicinali”.
Peccato che gli integratori alimentari e i nutraceutici per legge non possano vantare proprietà terapeutiche e-ricorda l’associazione, per l’immissione in commercio non è necessario alcuno studio preliminare che ne valuti l’efficacia; basta notificare l’etichetta del prodotto, che riporti la composizione quali –quantitativa.
In più la pubblicità presso l’utilizzatore finale è consentita senza controlli preventivi: sono previste sanzioni (di importo relativamente modesto) solo a posteriori, se per la pubblicità sono stati utilizzati claim ritenuti ingannevoli o fuorvianti.