“Presto il biotestamento potrà diventare pienamente realtà ”. Così il ministro Giulia Grillo ha accolto il parere che ha reso il Consiglio di Stato sul biotestamento. La Consulta, infatti,ha depositato in tempi rapidi il parere (n. 1991/2018) sui quesiti sottoposti dal ministro della Salute in materia di biotestamento e in particolare sulle Disposizioni anticipate di trattamento (Dat), con particolare riferimento all’istituzione della banca dati nazionale (prevista dal comma 418 dell’articolo 1 della legge di bilancio n. 205 del 2017).
Con le Dat ciascun individuo, nel pieno possesso delle proprie facoltà mentali, può decidere “ora per allora” su eventuali trattamenti sanitari che potrebbero riguardarlo e sui quali in futuro non sarà in condizione di prestare il consenso; ciò avviene manifestando la propria volontà mediante la redazione di un atto specificamente previsto. L’associazione Luca Coscioni ha già messo disposizione un modulo  ma sarà il ministero della Salute che dovrà mettere a disposizione un fan simile per facilitare il cittadino a rendere le Dat. Poiché le Dat servono a orientare l’attività del medico, è necessario che ci sia certezza sulla corretta formazione della volontà del dichiarante. Conseguentemente occorre che tale circostanza venga attestata, magari suggerendola nel modulo-tipo facoltativo che verrà predisposto dal ministero della Salute. Infine, alle Dat può accedere il medico e il fiduciario sino a quando è in carica.
Il Consiglio di Stato, per dare effettiva attuazione a questa legge, ha ritenuto che la banca dati nazionale – proprio perché le relative informazioni possono essere conosciute sull’intero territorio del Paese – su richiesta dell’interessato deve contenere copia delle Dat, compresa l’indicazione del fiduciario, salvo che il dichiarante non intenda indicare soltanto dove esse sono reperibili; il registro nazionale è aperto anche a tutti coloro che non sono iscritti al Servizio sanitario nazionale.
Il ministro Grillo ha fatto sapere che “darà presto attuazione alla Banca dati nazionale delle Dichiarazioni anticipate di trattamento (Dat)”. I chiarimenti del massimo organo della giustizia amministrativa, prosegue la ministra in una nota, “ci consentono di ultimare la predisposizione di un provvedimento molto atteso dai cittadini, ma purtroppo per lungo tempo dimenticato nei cassetti del ministero. Subito, al momento del mio insediamento come ministro, ho messo all’ordine del giorno un tema di civiltà , per dare finalmente applicazione a una legge nazionale che non poteva restare disattesa”.