Non più di 1,3 grammi di sale per ogni etto di pane. Il Portogallo dal primo gennaio 2019 avvia la prima stretta europea sulla presenza di sodio sui prodotti della panificazione. E così dopo aver varato la tassa sulle bevande zuccherate e il primo inasprimento fiscale europeo per scoraggiare il consumo di snack salati e patatine, il governo di Lisbona si avvia a introdurre un giro di vite che riguarderà tutti i tipi di pane prodotti o commercializzati in Portogallo, indipendentemente dal paese in cui sono stati confezionati.
La decisione è stata presa per combattere le malattie cardiovascolari e più in generale si inquadra nel progetto governativo di ridurre i livelli di obesità e le malattia non trasmissibili, come infarto e diabete.
Il progetto di legge stabilisce che entro il 1° gennaio 2019, 100 g di pane non dovranno contenere più di 1,3 g di sale, scenderà poi a 1,2 g di sale entro gennaio 2020, a 1,1 g entro gennaio 2021 e 1 g di sale per 100 g di pane entro gennaio 2022.
E in Italia quanto sale c’è nel pane? In una baguette confezionata in media troviamo 1,5-1,7 grammi per 100 grammi di prodotto. Nel pancarrè confezionato il sodio si ferma mediamente a 1,2-1,3 grammi ogni etto. Nel pane sciapo o senza sale invece il contenuto di sale è davvero minimo pari a 0,01 grammi. E nel pane tipo 00 “salato”? Parlando di prodotti artigianali, la presenza del nutriente varia a seconda delle panificazioni: da nostra esperienza tuttavia è facile arrivare anche a 2 grammi per etto. Un bel carico non c’è dubbio.
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