L’associazione Codici ha presentato un esposto all’Antitrust in cui accusa Huawei di vendere smartphone che non contengono le caratteristiche realmente pubblicizzate. All’atto della vendita, in tutti i canali commerciali e pubblicitari, vengono indicate delle caratteristiche tecniche per un quantitativo di memoria interna non disponibile effettivamente. Ad esempio, prendendo il caso del modello P8 Lite del 2017, vengono indicati e reclamizzati 16 GB di memoria interna, ma in realtà il sistema operativo ne occupa ben 9 con il suo sistema di FIRMWARE. Questo sta a significare che in realtà nella piena disponibilità del consumatore vi sono solo 7 GB (il 60% in meno).
“Questo determina l’impossibilità di utilizzare appieno il telefono e tutte le sue funzionalità; inoltre, non permette all’utente di fare il download di applicazioni utili sia per le attività personali che professionali” denunciano dall’associazione che si dicono pronti anche ad un’azione di classe.
Si tratta di una limitazione che impedisce la piena fruizione di tutti i file video e immagini, e costringe l’utente ad effettuare la pulizia del sistema più volte al giorno per ottenere un funzionamento basilare. Il problema non si limita al P8 Lite ma è stato riscontrato nella generalità dei dispositivi distribuiti dall’azienda Huawei.
Interpellato il servizio clienti, il call center ha ammesso il problema, invitando i consumatori ad acquistare più memoria esterna oppure attribuendo al prodotto una obsolescenza temporale. “Insomma, l’azienda ne è consapevole ma non ne informa pubblicamente l’utenza” conclude Codici che ha provveduto a notificare alla società una diffida circa le dichiarazioni commerciali che fa sui suoi prodotti, che non risultano corrispondere al vero.
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