La Commissione europea ha ufficialmente adottato i criteri per identificare i prodotti chimici dannosi per il sistema endocrino nei prodotti fitosanitari. Saranno applicabili dal prossimo 10 novembre. Si tratta dei criteri approvati a dicembre e che prevedono che per essere definito “perturbatore endocrino”, un pesticida dovrà soddisfare tre condizioni. Deve produrre un effetto negativo e avere una modalità di azione che altera le funzioni del sistema ormonale. Ma soprattutto, sarà necessario dimostrare che questo effetto negativo è una diretta conseguenza di questa modalità di azione.
“L’Ue è ora la prima al mondo ad avere rigorosi criteri giuridicamente vincolanti per identificare gli interferenti endocrini”, ha affermato la Commissione in un comunicato stampa. Si applicheranno a tutte le valutazioni in corso e future della sostanza attiva utilizzata nei prodotti fitosanitari.
Nonostante la loro revisione, i criteri finali non soddisfano tutti. L’Associazione europea per la protezione delle colture (Ecpa) ha affermato che “la definizione manca di alcuni elementi cruciali che lascerebbero fuori molte sostanze” ha detto un portavoce di Ecpa.
L’ong Health and environment alliance (Heal), infine, rimane scettica sull’elevato onere della prova richiesto dai criteri.