“Il decreto xylella impone l’uso di pesticidi anche negli ulivi biologici: è inaccettabile!”. L’Aiab, Associazione italiana agricoltura biologica, lancia l’allarme perché lo stato di emergenza innescato in Puglia a seguito dell’epedemia di xylella, il parassita accusato di essicare le piante di olivo, potrebbe costringere anche le aziende biologiche all’uso di trattamenti fitosanitari non autorizzati dal regolamento e dalle certificazioni del bio.
“L’emergenza non giustifica scorciatoie e comportamenti sbagliati”, spiega in una nota Vincenzo Vizioli, presidente di Aiab “Le aziende biologiche certificate, se obbligate a quel trattamento – prosegue – perderanno i requisiti per la certificazione, con un danno che non si limita alla mancata vendita del prodotto sul mercato bio quest’anno ma alla perdita della clientela per altri tre cicli produttivi, dovendo riaffrontare, da regolamento, la fase di conversione”.
L’associazione chiede quindi che venga riconsiderato il decreto adottando criteri di tutela ambientale e rispetto per l’agricoltura biologica. “Se non si terrà conto delle nostre richieste, con questa scelta, prima che la xylella venga eradicata da quei territori – ipotesi peraltro estremamente improbabile – , scomparirà l’agricoltura biologica, con danni inestimabili per l’economia e l’ambiente”, conclude il presidente di Aiab Puglia Patrizia Masiello.