Maximulta Antitrust a Wind Tre: niente trasparenza su extracosti e fibra ottica

Una multa da 4 milioni e 250mila euro per assenza di trasparenza sui costi extrasoglia e sulla fibra ottica. È stata spiccata dall’Antitrust nei confronti di Wind Tre. Secondo l’Autorità, Wind Tre ha omesso e indicato in maniera ingannevole le informazioni riguardanti i servizi di navigazione in mobilità commercializzati con il marchio “3” e i servizi di connettività ad Internet con tecnologia in Fibra ottica.

“Naviga senza pensieri”? Non proprio

Riguardo ai servizi in mobilità, sono risultate omissive le informazioni sui costi del traffico extrasoglia una volta esauriti i giga inclusi nell’offerta. Nello specifico, l’Autorità ha ritenuto che l’assenza di una adeguata informativa sui costi aggiuntivi, insieme all’uso in campagna pubblicitaria di claim, quali: “Free Unlimited Plus” e “Naviga senza pensieri alla massima velocità con la rete 4G LTE di 3”, hanno lasciato erroneamente intendere ai consumatori che il servizio fosse caratterizzato da un traffico dati illimitato sia in download che in upload.

Costi e tempi per la fibra, un mistero

Per i servizi di connettività ad Internet da rete fissa in fibra ottica, l’Autorità ha accertato che le campagne pubblicitarie di Wind Tre non hanno fornito informazioni sulle caratteristiche dell’offerta in fibra, sui limiti geografici di copertura delle varie soluzioni di rete, sulle differenze di servizi disponibili e di performance (ad esempio tempi di attesa per la fruizione dei servizi stessi), oltre che sulle effettive condizioni economiche di fruizione dei suddetti servizi. “In conseguenza di tale condotta omissiva e ingannevole – scrive l’Antitrust – il consumatore, a fronte dell’uso del termine onnicomprensivo ‘fibra’, non è stato messo nelle condizioni di individuare gli elementi che distinguono, in concreto, le diverse tipologie di offerta. L’assenza di un’informazione chiara su tali profili impedisce infatti al consumatore di prendere una decisione consapevole sull’acquisto dell’offerta in fibra”.

Velocità massima in molti casi non presente

Secondo l’Autorità per la concorrenza e il mercato, la compagnia utilizzava “claim che enfatizzavano il raggiungimento di prestazioni massime in termini di velocità e performance massima del servizio offerto, omettendo, al contempo, di indicarne le limitazioni di fruibilità, lasciando intendere ai consumatori di poter raggiungere sempre o quanto meno ordinariamente le prestazioni apicali reclamizzate”. La connessione a internet ad alta affidabilità e massima velocità in quanto sviluppata integralmente in fibra ottica, fino alla propria unità immobiliare, non è risultata sempre ricorrente.