Bruxelles contro Bruxelles per colpa del glifosato. Il governo regionale belga ha presentato una denuncia contro la Commissione Ue alla Corte di giustizia europea (Cge) sulla sua decisione di ri-autorizzare per altri 5 anni il glifosato, il pesticida più usato al mondo sospettato di essere cancerogeno dalla Iarc.
L’esecutivo della Regione di Bruxelles-Capitale ha presentato l’esposto perché la decisione presa dalla Commissione europea (alla quale il Belgio come l’Italia si era opposta, votando contro il rinnovo) “viola il principio di precauzione alla base dell’Unione europea” che vieta una sostanza qualora ci siano dubbi scientifici sulla sua innocuità. Per il glifosato il principio di precauzione (scritto nei Trattati costitutivi dell’Unione) non è stato rispettato.
Dubbi sulla legittimità dell’atto
L’atto ha un valore politico molto forte: nessuno Stato membro tra quelli che si sono oposti al via libera, pur potendo appellarsi alla Corte di giustizia, non l’hanno fatto, Italia compresa. Tuttavia ci sono molti dubbi sulla legittimità da parte di un governo “locale” di poter presentare un esposto alla Cge. “Le valutazioni scientifiche su cui si basava il rinnovo – spiegano dal governo locale di Bruxelles, secondo quanto riferito da Euractiv – hanno dato troppo peso alle analisi commissionate e fornite dall’industria, analisi spesso inedite e riservate, e troppo poco agli studi universitari pubblicati su riviste sottoposte a revisione paritaria”. In altre parole Bruxelles (Regione) ritiene che la decisione del rinnovo non sia accompagnata da adeguate misure di attenuazione o riduzione del rischio.