La Francia è decisa a combattere l’obsolescenza programmata con tutte le armi a disposizione. Dopo aver approvato, nel 2015, la legge per cui le aziende commettono un reato quando “programmano” i prodotti per rompersi allo scadenza della garanzia legale, il governo francese sta pensando di introdurre un’etichetta volontaria che indica la “vita” del prodotto. Una “lifetime” label che prevede un voto da uno a dieci secondo criteri quali la riparabilità, la robustezza e la durabilità. La proposta è inserita nella bozza di provvedimento sull’economia circolare che è in consultazione fino al 25 febbraio e ricalca una norma che è già operativa in Austria.
Oggigiorno, la maggior parte degli elettrodomestici è interessata dall’obsolescenza programmata. Una strategia aziendale utilizzata dalle aziende che riduce deliberatamente la vita di un prodotto al fine di aumentare le vendite.
I prodotti più colpiti sono gli smartphone, le stampanti ma il fenomeno non risparmia oggetti più semplici come le calze da donna. Il tessuto (nylon) utilizzato per realizzare collant è in realtà molto resistente, ma i produttori hanno messo a punto una formula chimica per indebolire il tessuto e aumentare i fatturati delle aziende: secondo l’associazione Hop (Halte à l’Obsolescence Programmée), “la spesa annuale per i collant può arrivare a 216 euro a persona“. E se si considerano gli elettrodomestici i costi aumentano e rendono necessario un intervento europeo come quello che sollecita la Francia. Il governo francese, infatti, presenterà anche l’argomento dell’estensione delle garanzie a livello europeo. Il ministro per la transizione ecologica vorrebbe estendere, ad esempio, la garanzia sulle lavatrici da 2 a 5 anni.